2016-02-12 14:15:00

Economia: le difficoltà dei mercati finanziari nel mondo


Ancora difficoltà sui mercati finanziari mondiali. Dopo le perdite dei giorni scorsi, le borse europee sono oggi in leggero rialzo, mentre quelle asiatiche, Tokyo in testa, fanno registrare un’altra seria battuta d’arresto. Sullo sfondo della situazione, la sfiducia nei confronti delle banche sulla capacità a stimolare la crescita globale. Giancarlo La Vella ha intervistato l’economista Alberto Banfi, docente all’Università Cattolica di Milano:

R. – Le borse stanno andando così male perché i Paesi emergenti, che sono cresciuti tanto, come l’economia cinese, asiatica e brasiliana, stanno facendo vedere che non è tutto oro quello che luccica e quindi si teme moltissimo che questo nuovo motore dell’economia mondiale vada in difficoltà e avvenga la temuta recessione a livello mondiale. Quindi, di conseguenza, le borse recepiscono questo messaggio  e le banche in tutto il mondo, che sono il motore comunque della trasmissione del finanziamento da chi risparmia a coloro che investono, evidentemente sono di fronte a uno scenario che è diventato particolarmente cupo. Siamo di fronte ad un momento di grandissima trasformazione: le banche in qualche modo devono cambiare il loro modello di business. Aggiungiamo il fatto che c’è una fortissima speculazione.

D. – Queste difficoltà degli istituti bancari sono  dovuti, secondo lei, al fatto che la banca ha perso la sua funzione sociale ed è diventata essa stessa operatrice nel mercato finanziario?

R. - Le banche sono imprese e, quindi, devono guadagnare. Fanno credito e lo fanno bene, raccogliendo soldi dai risparmiatori, per poi finanziare le imprese che meritano di essere sostenute, perché in questo modo sono in grado di mantenere una redditività adeguata, pagando i dipendenti e garantendo e assicurando la tranquillità dei depositanti.

D. - Diminuisce il credito, ma da parte delle imprese diminuisce la potenzialità a creare prodotti interessanti per il mercato generale?

R. - Certo ma, dal 2002, mentre le banche hanno sempre concesso il credito, gli investimenti delle imprese sono nettamente crollati. Le imprese finanziate, che hanno fatto investimenti adesso sono quelle che vanno benissimo. Molte imprese hanno invece ottenuto il credito, giustamente perché erano in difficoltà, ma non potevano fare investimenti e hanno utilizzato il credito per affrontare le difficoltà del momento. Buona parte di queste imprese troppo piccole non innovative, che non fanno ricerca o modifiche del processo produttivo si sono trovate completamente spiazzate.








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