2016-02-09 14:22:00

Giubileo: la testimonianza di un Missionario della Misericordia


E’ uno degli eventi più attesi del Giubileo della Misericordia: domani, Mercoledì delle Ceneri, Papa Francesco invierà i Missionari della Misericordia, sacerdoti che riceveranno il “mandato” unito alla facoltà di assolvere anche i peccati riservati alla Santa Sede. A loro il Papa ha voluto inoltre riservare un’udienza speciale che si svolgerà stasera in Vaticano, a partire dalle 17.30. Monia Parente ha chiesto a fra Emiliano Antenucci, uno degli oltre mille Missionari della Misericordia, di raccontare come sta vivendo questo momento così speciale:

R. – Con un sentimento di gioia, ma anche di grande responsabilità, perché la misericordia è il secondo nome dell’amore, è il volto di Dio, e noi soprattutto, confessori, dobbiamo essere un frammento, un pezzetto del volto misericordioso del Signore.

D. – Questa mattina, tra l’altro, Papa Francesco, proprio durante la Santa Messa nella Basilica Vaticana con i frati minori cappuccini, alla quale anche lei ha partecipato, ha ricordato come la vostra tradizione sia proprio una tradizione di perdono…

R. – Sì, il perdono è “per dono che perdoni” - lo dice la stessa parola - e - invertendo la parola - può diventare “dono per”. Il perdono, infatti, è un dono di Dio, una grazia e non è tanto un sentimento. Innanzitutto, uno si deve sentire perdonato da Dio e dopo che si è sentito perdonato da Dio può perdonare se stesso e può perdonare anche gli altri.

D. – Nella sua vita di sacerdote, in particolare di confessore, cosa rappresenta il Giubileo della Misericordia?

R. – Una grazia immensa! La misericordia è uno scandalo, primo per noi cristiani, perché questa parola richiama tante altre parole: richiama l’accoglienza, richiama lo stesso perdono, richiama anche la giustizia. Nel libro-intervista di Tornielli, infatti, il Papa dice: “Peccatori sì, corrotti no”. Quindi richiama tante cose. Un conto è la bontà, che può essere una qualità del carattere, un conto è la misericordia, che è un atteggiamento. La stessa parola miserere cordis è un atteggiamento del cuore che abbiamo soprattutto verso gli ultimi, i poveri, gli abbandonati.








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