“L’Università cattolica ucraina (Ucu) sta diventando un’università di tendenza”: lo afferma, citato dall’agenzia Sir, padre Bohdan Prach, rettore dell’ateneo con sede a Leopoli, sottolineando l’aumento del numero e della qualità di coloro che aspirano a diventare studenti dell’Ucu e che mettono l’università in cima alla lista delle proprie preferenze. Di qui, il richiamo del rettore affinché l’Ucu sappia “comunicare e vivere i propri valori e la propria missione, garantendo che il processo di selezione degli studenti possa identificare, tra i giovani, coloro che non guardano solo ai propri interessi”, ma anche al bene comune.
Previsti nuovi progetti di sviluppo dell’ateneo
Padre Prach indica, quindi, diverse aree di interesse
che potrebbero facilitare lo sviluppo stabile e progressivo dell’Ucu: tra le proposte
concrete vi è un progetto per il completamento di una Chiesa e di un centro pastorale
presso il nuovo campus e l’inizio dei lavori per la costruzione di un residence universitario
in grado di ospitare centinaia di studenti. Sul piano educativo verranno offerti nuovi
master in psicologia clinica, terapia fisica e scienze informatiche. Si lavorerà inoltre
per migliorare l’offerta on-line.
Collaborazione con altre strutture ecclesiali
Nel corso dell’anno accademico, inoltre, una delle
priorità chiave sarà lo “sviluppo di una collaborazione attiva con altre strutture
ecclesiali: in particolare si svilupperà un modello di facoltà di Teologia che lavorerà
con i seminari della Chiesa greco-cattolica ucraina”. Infine, padre Parch ricorda
il ruolo fondamentale dell’Ucu nel “promuovere la riconciliazione e la cooperazione
tra i giovani provenienti dalle diverse regioni del Paese”.
Prima pietra dell’ateneo benedetta da Giovanni Paolo II nel 2001
Da ricordare che la prima pietra dell’ateneo venne
benedetta da Giovanni Paolo II il 26 giugno 2001 durante la visita pastorale in Ucraina.
In quell’occasione, il Pontefice disse:“L’Ucraina ha bisogno di uomini e donne che
si dedichino al servizio nella società, avendo di mira la promozione dei diritti e
del benessere di tutti, a cominciare dai più deboli e diseredati. Questa è la logica
del Vangelo, ma è anche la logica che fa crescere la comunità civile. Qui c’è bisogno
di voi, giovani, pronti a offrire il vostro contributo per migliorare le condizioni
sociali, culturali, economiche e politiche del Paese”. (I.P.)
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