2016-02-06 10:12:00

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella quinta Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù invita Pietro e i discepoli a prendere il largo e gettare le reti per la pesca. Pietro risponde:

«Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano.

 Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti:

L’evangelista Luca, dopo aver raccontato numerose guarigioni compiute da Gesù a Cafarnao, ci presenta oggi una folla che fa ressa attorno a lui per ascoltare la sua parola. In particolare ci propone due segni, due parole importanti per la sua missione: la pesca miracolosa e la chiamata dei primi discepoli. E’ importante che anche noi accompagniamo questi futuri apostoli per ricevere, insieme con loro, la parola del Signore. Simone ed i suoi compagni hanno faticato inutilmente tutta la notte, senza pescare nulla; ma non è un caso, questo fallimento li prepara ad accogliere la parola del Signore: “Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca”. Obbediscono, forse più per l’autorevolezza di chi parla che per altro! E le reti si riempiono di pesci fin quasi a rompersi. Insieme ai compagni di un’altra barca, chiamati subito in aiuto, mettono al sicuro il pesce. Poi Simon Pietro, pieno di stupore per l’accaduto, si butta in ginocchio dicendo: “Signore, allontanati da me che sono un peccatore”. Pronta arriva la risposta di Gesù che consacra totalmente la sua vita e la vita di coloro che sono con lui: “Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini”. E, “tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono”. Nella fede, anche noi siamo oggi testimoni del segno compiuto da Gesù con la pesca miracolosa, e la sua chiamata coinvolge ognuno di noi: “Non temere…”! Ogni battezzato è un chiamato da Dio a diventare “pescatore di uomini”; non si dà cristiano muto, diceva il Beato Papa Paolo VI. Il battesimo ci costituisce “sacerdoti, re e profeti”, testimoni, per il dono dello Spirito Santo, della stessa missione di Cristo di fare degli uomini dei figli di Dio.








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