2016-02-06 10:28:00

Comece, sì a risoluzione su genocidio cristiani in Medio Oriente


“Accogliamo con grande soddisfazione la risoluzione del parlamento europeo come significativo passo avanti nel facilitare l’adozione di misure per fermare il genocidio in atto contro i cristiani, gli yazidi e le altre minoranze etniche e religiose in Medio Oriente”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece), padre Patrick Daly, dopo l’approvazione, da parte del parlamento di Strasburgo, della “risoluzione sul massacro sistematico delle minoranze religiose ed etniche da parte del sedicente Stato Islamico”.

Imperativo assicurare i responsabili alla giustizia
Il documento – riferisce l’agenzia Sir – chiama in causa la comunità internazionale per azioni immediate di contenimento dell’Is. “È ora un imperativo che siano intrapresi passi per perseguire penalmente i criminali e portarli di fronte alla giustizia”, ha sollecitato padre Daly. A nome dei vescovi dell’Ue, ha inoltre espresso apprezzamento per l’attenzione che il parlamento europeo “ha dato al più ampio tema del rispetto per la diversità e la libertà di religione in una parte sofferente del mondo con cui tutti noi abbiamo un legame culturale importante”.

Risoluzione approvata a larga maggioranza
La risoluzione era stata lanciata dal parlamentare europeo, Lars Adaktusson, (Democratici cristiani, Svezia) ed è stata approvata a larga maggioranza, con un consenso trasversale ai partiti – “cosa rara in Parlamento”, precisa la dichiarazione Comece. Il voto dell’aula di Strasburgo è infatti arrivato al termine di un ampio dibattito avviato il 20 gennaio scorso, al quale ha partecipato anche l’alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini.

Il richiamo di Papa Francesco
La Comece ricorda poi che Papa Francesco è stato tra i primi a usare la parola “genocidio” per descrivere gli attacchi sistematici, barbari e letali condotti sulle comunità cristiane e su altri gruppi vulnerabili a causa del loro credo religioso. Il 9 luglio 2015, nel corso del viaggio apostolico in Bolivia, il Pontefice ha infatti affermato: “Oggi vediamo con orrore come in Medio oriente e in altre parti del mondo si perseguitano, si torturano, si assassinano molti nostri fratelli a causa della loro fede in Gesù. Dobbiamo denunciare anche questo: in questa terza guerra mondiale 'a rate' che stiamo vivendo, c’è una – forzo il – di genocidio in corso che deve fermarsi”. (I.P.)








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