Condanna per il grave gesto, solidarietà alle vittime, avvio di una immediata inchiesta: è quanto chiede il card. Baselios Cleemis, presidente della Conferenza episcopale dell'India, dopo l'incidente occorso a un prete cattolico, padre Jose Kannumkuzhy, e a tre laici nei pressi di Coinbatore, città nello Stato di Tamil Nadu, nel Sud dell’India. Come riferisce l'agenzia Fides, il 28 gennaio scorso una folla di giovani, probabilmente vicini a gruppi estremisti indù, ha aggredito il sacerdote e tre laici cattolici della diocesi di Ramanathapuram, malmenandoli a lungo con violenza. Il prete, 49 anni, parroco della chiesa di San Sebastiano ad Arapparaora, è sotto shock e si trova in ospedale in stato di semicoscienza, dati i numerosi traumi e ferite riportate dopo il pestaggio.
La polizia non è intervenuta per fermare l'aggressione
Padre Jose Kannumkuzhy, e i laici Liji, Joseph e Kannumkuzhy, tutti membri del Consiglio
Pastorale diocesano, erano andati a verificare la situazione nel Centro sanitario
locale per bambini malati di Aids, chiamato “Assisi Snehalaya”, creato e gestito dai
frati minori conventuali, dove si era verificata la morte di un bambino affetto da
Hiv. Il prete e i laici si stavano recando alla polizia per riferire l'accaduto, ma
sul cammino sono stati aggrediti da una folla di 30 persone che li hanno costretti
a seguirli malmenandoli, protestando e accusandoli della morte del bambino. La polizia,
sia pure avvisata, non ha agito tempestivamente per fermare l'aggressione.
I vescovi chiedono protezione per il personale cattolico
La Conferenza episcopale ha rivolto un appello alle autorità perché agiscano con prontezza
e ha chiesto maggiore protezione per il personale cattolico. (P.A.)
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