2016-02-01 14:28:00

Nigeria: nuova strage di Boko Haram, oltre 90 morti


Una nuova strage in Nigeria ad opera del gruppo terroristico Boko Haram, oltre novanta morti nel piccolo villaggio di Dalori a Nord del Paese a pochi chilometri dalla capitale Abuja. Tra le vittime, purtroppo, anche molti bambini. Sono ormai 20 mila i morti e 2 milioni e mezzo gli sfollati che fuggono, da cinque anni, dagli attacchi dei terroristi africani affiliati all’Is. Stefano Pesce ha raggiunto al telefono padre Patrick Tor Alumuku, direttore delle Comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Abuja:

R. – Ultimamente i militari stanno attaccando l’ultima parte del Borno, in cui ci sono ancora gruppi di Boko Haram; e Boko Haram, fuggendo, sta facendo nuovi gruppi per attaccare i villaggi. A Dalori hanno attaccato il villaggio e hanno ucciso tante persone…

D. – Com’è la situazione adesso?

R. – Adesso ci sono tante persone che stanno fuggendo dal Borno: ci sono migliaia di persone qui, intorno alla città di Abuja, che cercano di trovare un posto in cui alloggiare. Ma ci sono migliaia di persone intorno alla città di Abuja. La Chiesta sta cercando, in tutti i modi, di trovare cibo per queste persone, ma anche vestiti e medicine. Stiamo cercando di fare del nostro meglio per loro.

D. – Per quanto riguarda la tattica di Boko Haram: prima colpivano centri di potere, adesso si accaniscono contro piccoli villaggi indifesi. Lei cosa ne pensa?

R. – Sì. Ultimamente con il nuovo governo di Buhari, Boko Haram è stata quasi sconfitta. Però Boko Haram è un movimento, un movimento di guerriglia, che non è presente soltanto in un luogo ed è quindi difficile sapere chi fa parte di Boko Haram e chi no. Purtroppo questo è quello che stiamo vivendo adesso… Però, se lo paragoniamo a quanto accadeva prima, che andavano ad attaccare una città intera, possiamo dire che non hanno più quella stessa potenza: ora vanno nei piccoli paesi, nei villaggi, in cui uccidono perché cercano di trovare da mangiare per sopravvivere laddove si trovano.

D. – Voi come state? La Chiesa come vive questi momenti sotto l’attacco di Boko Haram? Vi sentite sostenuti dalla Comunità internazionale e dall’Unione Africana o vi sentite abbandonati?

R. – La Nigeria si sente veramente abbandonata in questo momento, perché il governo ha tutta la sua attenzione su Boko Haram, ma ci sono tante persone che fuggono da Boko Haram: quindi bisogna organizzare dei campi in cui ci possa essere attenzione alla loro salute… Però in questo momento solo la Chiesa e qualche organizzazione stanno cercando di dare un po’ di aiuto e conforto. Manca l’appoggio internazionale, che dovremmo avere!








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