L’incontro di Papa Francesco con le comunità indigene del Messico, previsto per il 15 febbraio prossimo a San Cristóbal de las Casas, è stato ampiamente illustrato in un comunicato della Conferenza episcopale messicana, nel quale si ribadisce che si tratta di una visita “a tutta la comunità ecclesiale, indigeni e meticci, anche se darà priorità alle popolazioni originarie molto spesso trascurate”.
Tendere ponti tra ricchi e poveri
“Il Papa – afferma l’episcopato – non viene a schierarsi
con alcun gruppo sociale ma a tendere ponti, ad aiutarci ad abbattere i muri che ci
separano, a incoraggiare l’integrazione umana e cristiana, di ricchi e poveri, di
indigeni e meticci, di coloro che vivono la propria fede in modo più tradizionale
e di coloro che la assumono con la sua imprescindibile dimensione sociale”. Il comunicato
afferma che la diocesi di San Cristóbal de las Casas è una delle più povere ed emarginate
del Paese, pur riconoscendo lo sforzo dei governi, delle organizzazioni sociali, degli
imprenditori solidali e degli stessi indigeni per migliorare le condizioni di vita
specialmente nei settori sanitario, educativo, abitativo e dei servizi di elettricità
e incanalamento delle acque.
Assenti autonomia politica e gestione del
proprio territorio
Il comunicato ricorda che secondo i dati della Commissione
per lo Sviluppo dei Popoli Indigeni, ci sono 62 popoli originari in tutto il Paese
che rappresentano una popolazione di oltre 11 milioni di persone. Il riconoscimento
del Messico come “nazione pluriculturale”, avvenuto nel 1992, e la Riforma costituzionale
in materia di diritti degli indigeni del 2001, sono state iniziative “apprezzate dalla
Chiesa, anche se – sottolineano i vescovi – manca ancora molto perché siano accettati
i loro diritti: avere una propria organizzazione politica, avere il dominio dei propri
territori ed essere presi in considerazione in ciò che riguarda la loro vita e la
loro cultura”.
Gli indigeni
abbiano il loro posto nella società
Nella nota, la Conferenza episcopale messicana anticipa
alcuni dettagli della visita del Papa a Chiapas ed esprime il desiderio che l’incontro
con il Santo Padre a San Cristóbal de las Casas incoraggi tutto il popolo messicano
a restituire ai popoli originari il posto che appartiene loro nella società e nella
Chiesa. “Chiediamo a Dio e alla sua Madre Santissima – si legge – che questa visita
del Papa possa sensibilizzare tutti alla solidarietà verso la difficile realtà che
vivono queste comunità” (A cura di Alina
Tufani)
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