2016-01-29 11:48:00

Cebu, Congresso eucaristico: il valore della religiosità popolare


Bisogna tornare alla “cultura del dare e ricevere”. L'invito, proposto in maniera vibrante, è arrivato dal cardinale arcivescovo di Manila, Luis Antonio Tagle, interventuto al Congresso eucaristico internazionale che è in dirittura d'arrivo nella sua città. La 51.ma edizione si concluderà domenica e molte sono le testimonianze sull'intenso clima di fraternità e spiritualità che permea l'incontro. Ne parla, al microfono del nostro inviato, Sean Lovett, superiore generale della Congregazione del Santissimo Sacramento, padre Eugênio Barbosa Martins:

R. – Veramente, questa è un’espressione dell’internazionalità e della cattolicità della Chiesa. Qui possiamo sentire la forza eucaristica come si manifesta nell’accoglienza di diverse culture, e questo rivela veramente la forza dell’Eucaristia. Possiamo dire che è una grande festa cattolica, quella che stiamo vivendo qui. Il popolo filippino dimostra un’accoglienza, un modo di vivere la fede cattolica che è spettacolare: è qualcosa che si può sentire in modo molto prossimo, molto vicino al cuore.

D. – Questa è radio: i nostri ascoltatori non possono vedere quello che vediamo noi: questi colori, le danze… Come esprimerli? Cerchiamo di creare un’immagine, per i nostri ascoltatori, di quello che noi stiamo vedendo anche qui, a pochi metri di distanza a Cebu…

R. – Veramente, non è facile trasmettere il sentimento di accoglienza, dell’essere veramente fratelli e sorelle, insieme. Ma, per esempio, cose piccole. In questi giorni piove, l’accoglienza: quando scendiamo dal bus, ci sono tante persone che ci aiutano a compiere il percorso fino alla destinazione…

D. – …che portano l’ombrello per accompagnarci…

R. – …sono cose semplici che però rivelano un modo di essere, perché è più che un servizio reso… Il sorriso…

D. – … sempre, sempre con il sorriso, vero?

R. – E questo fa la differenza. Perché, anche se sentiamo il fastidio della pioggia, l’accoglienza è più forte. E questo è un piccolo segno di come la fede si manifesta, qui.

D. – E non è mai un sorriso di circostanza, è sempre un sorriso che viene da dentro…

R. – Sì, si manifesta, veramente nasce dal cuore, questo sorriso. E possiamo dire che è veramente un’espressione di fede. Qui sono tutti volontari: è un dono per noi che siamo qui per l’Eucaristia, è un’espressione fortissima dell’Eucaristia.

D. – Padre Eugenio, c’è stato qualche intervento che l’ha colpita in modo particolare? Abbiamo sentito presentazioni di eminenti teologi, cardinali, vescovi... Uno in particolare che l’abbia colpita, e perché?

R. – Specialmente quella di un monsignore del Messico, che ha cercato di parlare dell’accoglienza della fede popolare, quello che sentiamo fortemente qui, nelle Filippine e io come brasiliano posso dire che la sentiamo anche in Brasile. Questa è una dimensione molto forte dell’espressione della nostra fede. Come condurre questo dialogo tra un’espressione popolare, tra la religiosità popolare e il vivere l’Eucaristia in modo più spirituale, più biblico? Questa per la Chiesa è sempre una sfida. E questa esperienza religiosa, che può essere un po’ più fondata nella Parola di Dio, nell’Eucaristia, può anche diventare una grande forza di trasformazione della realtà.








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