2016-01-27 14:05:00

Turkson a Cebu: Eucaristia è amore per i poveri e per il creato


“L'Eucaristia è il paradiso in terra” e ci invita alla condivisione dei beni del pianeta con i poveri e alla cura del creato: è quanto sottolinea in un messaggio il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, in occasione del 51.mo Congresso eucaristico internazionale in corso a Cebu, nelle Filippine, sul tema “Cristo in voi, speranza della gloria”. Il porporato ha svolto la sua riflessione a partire dalla Enciclica di Papa Francesco Laudato sì. Sul Congresso eucaristico, il nostro inviato Sean-Patrick Lovett ha intervistato il padre agostiniano scalzo Luigi Kerschbamer, da 20 anni a Cebu:

R. – Qui a Cebu, accanto ad ogni parrocchia, c’è la cappella per l’adorazione eucaristica, che normalmente si svolge in moltissime chiese 24 ore al giorno. Se la chiesa grande è chiusa, la cappella dell’adorazione è sempre aperta. E’ quasi logico, quindi, che il Congresso sia stato fatto proprio qui a Cebu. Può darsi che sia così anche in altre diocesi, ma so che a Cebu è qualcosa di speciale. Il Congresso si svolge a Cebu perché qui  è iniziata l’evangelizzazione, fra l’altro grazie ai miei confratelli agostiniani, oltre 450 anni fa, ed è l’unico Paese dell’Asia a maggioranza cattolica – i cattolici sono oltre il 90 per cento – e può essere il punto di partenza dell’evangelizzazione per gli altri Paesi. Al Congresso eucaristico di Cebu sono presenti tanti cinesi, abitanti del Myanmar e di altri Paesi vicini asiatici, dunque, sarà grande la sensibilizzazione per l’evangelizzazione. Le liturgie in questi giorni sono state intense e solenni. Pensando un poco all’Europa e anche al Brasile, dove sono stato per una quindicina di anni, vedere la solennità, la bellezza dei canti, l’organizzazione, tutto è stato davvero qualcosa di sorprendente. Quindi, indirettamente, è un incoraggiamento, per quelli che sono venuti da altri Paesi asiatici a ritornare nel proprio Paese per rilanciare l’evangelizzazione.

D. – Chi ha seguito il viaggio di Papa Francesco qui nelle Filippine, nel gennaio di un anno fa, ha potuto constatare di persona o almeno vedere, vivere attraverso le immagini  della televisione, questo entusiasmo, questa passione con cui i filippini esprimono la loro fede. E’ soltanto un’immagine o corrisponde a realtà?

R. – Beh, si può essere anche critici. Ma dico questo: la settimana scorsa c’è stata a Cebu la festa  del Santo Niño, del Santo Bambino, e in processione c’erano un milione e trecentomila persone con i vescovi che hanno camminato per cinque, sei chilometri a piedi, guidando una processione di cinque, sei ore. Ed è una cosa impressionante. Praticamente non ci si poteva muovere. E’ stata un’espressione della fede di questa gente, un atto di ringraziamento. Solo per dirne una: sono cappellano dell’Università e sono sempre sorpreso che ci siano dei danzatori ufficiali in onore di Gesù Bambino. Se in Italia abbiamo il carnevale, qui ci sono le sfilate, ma in onore di Gesù Bambino. Allora, all’Università c’è stata la danza in onore di Gesù Bambino, ma i danzatori principali erano tutti professori e la prima ballerina era la preside! Quest’anno, andando in pensione, aveva promesso che avrebbe danzato in onore di Gesù Bambino come ringraziamento.








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