Si fa sempre più serrato il confronto politico sulle unioni civili in vista dell'approdo in aula a Palazzo Madama, giovedì prossimo, del ddl Cirinnà. Che intanto ottiene il via libera unanime dal gruppo Pd a Palazzo Madama. Servizio di Giampiero Guadagni:
I senatori del Pd dicono dunque sì all'impianto del ddl Cirinnà. C'è la volonta politica
unanime di fare la legge, spiega il capogruppo Zanda, che aggiunge: ci sono ancora
nodi da sciogliere. Quali, lo spiegano i cattolici dem che oltre all'articolo 5 sulla
stepchild adoption chiedono di emendare anche l'articolo 3 sui diritti e i doveri
delle coppie omosessuali. Obiettivo: evitare alcuni rimandi espliciti alla disciplina
del matrimonio, superano l’automatismo dell’adozione per il figlio del partner, affidando
al giudice minorile la valutazione. I prossimi giorni, viene assicurato a Largo del
Nazareno, verranno impiegati per trovare forme alte di mediazione. E verrà stabilito
quali emendamenti saranno oggetto della libertà di coscienza. E mentre forze di sinistra
e Movimento 5 Stelle sollecitano l'approvazione del ddl senza modifiche, i senatori
di Area Popolare annunciano la pregiudiziale di costituzionalità e ribadiscono il
loro voto contrario al provvedimento a meno che non ci sia lo stralcio sulle adozioni.
E il ministro dell'Interno Alfano ipotizza il referendum abrogativo. Nel frattempo
il fronte del no si mobilità per il Family Day di sabato prossimo al Circo Massimo.
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