Prevedere in tempo per proteggere al meglio. È l’obiettivo col quale la Fao sta lavorando per fronteggiare le difficili conseguenze ambientali causate da “El Niño”, il fenomeno meteorologico che crea ciclicamente situazioni di siccità e inondazioni. Il Corno d'Africa è già stato interessato da un periodo di siccità intensa e milioni di persone, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, patiscono danni all’agricoltura e alla pesca. Christopher Altieri ne ha parlato con Neil Marsland, esperto di sicurezza alimentare della Fao:
R. – These weather patterns…
Questo andamento climatico, quello che sta succedendo,
sta mettendo enormemente alla prova il sistema agricolo. Quello che dobbiamo fare,
collettivamente, nelle comunità locali internazionali, è cercare di rendere questo
sistema più resiliente agli effetti climatici estremi. E la Fao sta cercando di aiutare
operando su quattro fronti. Prima di tutto, stiamo cercando di lavorare con i governi
a livello politico. Il secondo elemento è cercare di rafforzare seriamente il sistema
di allarme, il sistema di informazione nel momento in cui il fenomeno si avvicina,
cercando modi migliori per ridurre l’impatto di tali eventi. La terza via è quella
di lavorare ancora sulle comunità per renderle maggiormente preparate al prossimo
disastro. E, ultima via, cercare di diventare molto più agili nella gestione della
situazione nel momento in cui si verifica, riducendo quindi la sofferenza e cercando
di accelerare la ripresa.
D. – Che cosa la Fao ritiene sia importante che le persone capiscano riguardo a queste crisi?
R. – A few points. Firstly, as we…
Alcuni punti. Prima di tutto, come abbiamo detto prima,
tutto questo non finirà. Abbiamo parlato dell’impatto del cambiamento climatico e
del previsto aumento della frequenza e della gravità di questi eventi in questo secolo.
Quindi, dobbiamo davvero trovare un modo per accrescere la capacità delle persone
di far fronte a questi eventi, adattando i sistemi agricoli e i metodi di allevamento
del bestiame esistenti. Questa è la prima cosa. Seconda cosa, stiamo affrontando una
situazione dove l’impatto di questi fenomeni sull’agricoltura è estremamente alto.
Quindi, vorremmo vedere maggiore attenzione proprio su questo punto. Quando parliamo
di “El Niño”, dobbiamo pensare di attrezzare al meglio il settore agricolo per reggere
l’urto. La terza cosa che vorrei ricordare è che “El Niño” è spesso seguito da “La
Niña” e su questo dobbiamo essere molto vigili.
D. – Com’è la vostra collaborazione con le organizzazioni cattoliche e religiose in generale, che sono molte e anche abbastanza attive in questo ambito?
R. – I’d say we have a very close partnership…
Direi che la nostra collaborazione con le organizzazioni
religiose è molto forte. Per farle un esempio, abbiamo collaborato molto strettamente
con il Catholic Relief Service (Crs) in Etiopia per verificare la disponibilità dei
semi per la semina della prossima stagione. Questa è una collaborazione che ha un
grande valore per noi.
D. – Ho menzionato la Somalia perché, se ricordo bene, è uno dei posti in cui avete avuto i successi più importanti ultimamente…
R. – Yes, thank you…
Sì, grazie. Sostanzialmente, quello che è accaduto
in Somalia è stato molto interessante. Lì abbiamo dato l’allarme con grande anticipo
sulle conseguenze che “El Niño” avrebbe avuto sull’andamento climatico. L’effetto
principale è indubbiamente l’inondazione, l’eccesso di pioggia. E siamo molto felici
della donazione dagli Stati Uniti dell’“American State Aid Donors”, l’Agenzia statunitense
per gli aiuti, che ci ha permesso di puntellare alcuni argini del Paese che sarebbero
stati colpiti dalle inondazioni. Questo ha fatto sì che quando le alluvioni sono poi
arrivate, vi sia stata molto meno distruzione rispetto a quello che avrebbe potuto
accadere. Questo ci fa capire quanto sia importante agire in tempo, potendo contare
su un allarme tempestivo: se riusciamo a fare questo, potremo ridurre la portata dell’impatto
e quindi la quantità di denaro e di persone coinvolte, il costo dei mezzi di sostentamento
per le vittime dei diversi eventi. Dunque, penso che in queste situazioni sia fondamentale
agire in anticipo.
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