2016-01-25 07:59:00

Egitto: 5 anni fa iniziava la rivolta in piazza Tahrir


Minacce, arresti e censura. E’ in questo clima, secondo diverse fonti di stampa, che l’Egitto ricorda i cinque anni dalla rivolta, iniziata il 25 gennaio 2011 e sfociata nella caduta dell’allora presidente Hosni Mubarak. Alla base di molti fermi c'è anche la nuova legge anti proteste che obbliga a chiedere il permesso per riunioni con più di 10 persone. In questo servizio Amedeo Lomonaco ripercorre gli ultimi 5 anni a partire dalla rivolta del 2011:

E’ il 25 gennaio 2011: in Egitto hanno inizio la rivolta e la proteste in piazza Tahrir che hanno costretto alle dimissioni l'allora presidente Hosni Mubarak da oltre 30 anni al potere. Inizia un nuova delicata fase politica. Il 30 giugno del 2012 il leader dei Fratelli Musulmani, Mohamed Morsi, giura come presidente. Ma dopo pochi mesi il Paese è già scosso da scontri molto violenti tra sostenitori e detrattori del nuovo capo di Stato. Le opposizioni contestano, in particolare, la nuova Costituzione voluta dai Fratelli Musulmani sostenendo che si ispira alla shar’ia, la legge islamica, e non tutela i diritti civili. L’Egitto, alle prese con una grave situazione economica, volta di nuovo pagina. Il 3 luglio del 2013 il capo delle forze armate egiziane, Abdul Fatah Khalil Al-Sisi, annuncia che la Costituzione del paese è sospesa. Viene deposto Mohamed Morsi, in seguito condannato a morte, e si insedia provvisoriamente, al suo posto, Adly Mansour. Nel 2014 viene eletto presidente Al Sisi che ieri ricordando l'anniversario della rivolta iniziata nel 2011 ha accusato i Fratelli musulmani di aver tentato "di appropriarsi della rivoluzione “per realizzare interessi personali" e ha sottolineato come la democrazia abbia bisogno di tempo per crescere. 








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