2016-01-24 12:36:00

Family Day, l'adesione del Movimento Cristiano Lavoratori


Sempre intenso in Italia il dibattito politico sulle Unioni civili, in vista dell'approdo in aula al Senato il prossimo 26 gennaio del ddl Cirinnà. Ieri in molte piazze d'Italia si sono svolte le manifestazioni delle cosiddette "famiglie arcobaleno", che sostengono il disegno di legge. Intanto, prendono sempre più corpo le adesioni al "Family Day" convocato per sabato prossimo 30 gennaio al Circo Massimo a Roma. Tra i partecipanti, anche anche il Movimento Cristiano Lavoratori, il cui presidente, Carlo Costalli, spiega al microfono di Paolo Ondarza le ragioni di questa scelta:

R. – Noi siamo convinti che la famiglia, formata da un uomo e una donna, debba essere difesa sui principi, sui valori e in atti concreti, con una legislazione che permetta una fiscalità d’appoggio, che permetta la qualità di un lavoro decente… Mi sembra, quindi, che tutte le iniziative che vanno nella direzione della difesa della famiglia debbano essere sostenute. D’altra parte, è un momento particolarmente difficile: c’è il dibattito in parlamento su questa proposta di legge Cirinnà, che va nella direzione opposta a quelli che sono i nostri valori. Abbiamo riflettuto a fondo, con moderazione. Abbiamo dato anche disponibilità al dialogo su alcuni punti, ma quando il governo ha deciso di andare avanti – soprattutto su due punti, quali l’utero in affitto e le adozioni – non c’è stata altra scelta che scendere in piazza con il nostro popolo.

D. – Questo non vuol dire, però, non riconoscere i diritti civili che il Ddl Cirinnà, nelle intenzioni, si propone di tutelare...

R. – Certamente, certamente. Non a caso ho detto che siamo stati disponibili al dialogo e abbiamo deciso questa adesione soltanto un paio di giorni fa. D’altra parte, il Santo Padre ieri (giovedì 22 - ndr) è stato chiarissimo su che cosa è la famiglia e sulla disponibilità non solo alla misericordia, ma anche all’attenzione ad altre situazioni. Ci sono alcuni diritti che già ci sono e alcuni che devono – che devono: non possono ma devono – essere meglio tutelati.

D. – Dal Diritto Civile, voi dite…

R. – Certamente. Però, in questa legge si fa passare una equiparazione con la famiglia che io credo che sia anche incostituzionale. Sul resto si può discutere, anzi noi siamo dei sostenitori.

D. – Presidente, questa manifestazione è una occasione, ancora di più, per ribadire come la famiglia per lo Stato rappresenti una risorsa, un investimento e quindi, in questo senso, vada anche tutelata. Quindi, è un’occasione per ricordare come troppe volte siano state chieste quelle politiche per la famiglia, che però purtroppo non sono mai state tradotte in atti concreti…

R. – Certo. Noi viviamo questa iniziativa del Family Day in positivo, non contro o meglio solo contro alcune parti della legge. C’è il tema delle politiche fiscali che il governo ogni tanto tira fuori, c’è il tema delle deleghe rispetto alla riforma fiscale che deve assolutamente trovare attuazione così come la tutela della famiglia con figli… Siamo un Paese che ormai non fa più figli e non è che il tema economico e fiscale sia indifferente rispetto a questo . E poi c’è il tema del lavoro che a noi sta particolarmente a cuore e che anche il Santo Padre ha sottolineato con forza nell’udienza che ci ha concesso: il lavoro di tutti, in particolare della donna, perchè le sia data la possibilità di orari di lavoro particolari.

D. – A chi vorrebbe declinare il termine famiglia al plurale, si parla infatti di "famiglie arcobaleno", voi dite: noi sosteniamo la famiglia, quella vera...

R. – Quella vera, quella che è prevista anche dalla Costituzione, quella che ha detto il Santo Padre, quella fra un uomo e una donna e aperta alla procreazione. Mi sembra che il popolo italiano su questo non abbia dubbi. Tutti i sondaggi vanno in questa direzione. Molti media fanno tanta confusione e vogliono farci passare per retrogradi, conservatori, oscurantisti… No! I diritti civili li riconosciamo, ma la famiglia è un’altra cosa. Dobbiamo cercare tutti, in questa settimana e anche nelle settimane seguenti, perché la legge non sarà approvata in tempi brevi, di chiarire questo: la famiglia per noi è quella di un uomo e una donna. Sui diritti siamo – almeno in gran parte del mondo cattolico – d’accordo.








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