Nella terza Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù legge, nella sinagoga di Nàzaret, il rotolo del profeta Isaìa:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti:
L’evangelista Luca ci presenta la vita di Gesù tutta guidata dallo Spirito Santo: pieno di Spirito Santo si reca nel deserto, dove viene tentato dal diavolo, poi con la potenza dello Spirito Santo ritorna in Galilea e di qui si reca a Nazaret. E nella sinagoga del paese, dove è stato allevato, si alza, proclama una pagina del profeta Isaia, fa la sua prima predicazione pubblica, e dichiara solennemente la sua missione: su di lui dimora in pienezza lo Spirito Santo, che lo consacra al compimento dell’opera di Dio per la quale è stato inviato. Ora le promesse che Dio era venuto facendo al suo popolo, come primizia di tutto il genere umano, possono incominciare a compiersi. L’opera di Dio che Gesù inaugura – e che la Chiesa continua nella storia – è segnata da alcuni tratti particolari:
Ecco, questo anno di grazia, di misericordia e di salvezza sta davanti a noi ed inizia oggi se lo vogliamo accogliere; a noi poveri, oppressi e ciechi, il Signore Gesù dice: “Oggi si compie questa scrittura che avete ascoltato”.
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