Un migliore coordinamento e una maggiore collaborazione per rispondere alla crisi migratoria in Europa: questa la richiesta formulata dai partecipanti alla Conferenza di alto livello sui rifugiati organizzata nei giorni scorsi a Ginevra dal Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) e dalle Nazioni Unite. La Conferenza ha focalizzato l’attenzione sulla risposta europea all’emergenza, ma con un occhio anche al contesto globale dei 60 milioni di migranti e rifugiati nel mondo.
Procedure più eque di asilo e più collaborazione contro la xenofobia
Nella dichiarazione finale, i partecipanti chiedono
“un impegno collettivo maggiore della comunità internazionale” per cercare soluzioni
politiche ai conflitti - a cominciare dalla guerra in Siria - alle disuguaglianze
e all’esclusione che sono all’origine di una “crisi migratoria senza precedenti”.
Ma il testo sottolinea anche l’urgenza di implementare, rafforzare e migliorare il
sistema di accoglienza dell’Unione Europea. “È necessario - prosegue la dichiarazione
- un coordinamento per far fronte alle esigenze dei migranti, proteggendoli dalla
violenza sessuale e di genere, fornendo istruzione ai bambini e agli adolescenti,
nonché assistenza sanitaria e cibo. L’accesso a una procedura equa di asilo non deve
essere limitata dalla nazionalità, etnia, religione, stato di salute dei richiedenti
o da altri criteri che non siano quello del bisogno. Inoltre, è urgente cooperare
per contrastare episodi e comportamenti xenofobi, razzisti e islamofobi”.
Necessarie misure per integrare i migranti
e i rifugiati
I rappresentanti delle Chiese e delle agenzie umanitarie
hanno ribadito anche la necessità di adottare misure volte a favorire l’integrazione
dei rifugiati e degli immigrati. Per questo, auspicano che le “richieste si traducano
in azioni e che la voce dei rifugiati e dei migranti venga ascoltata. Chiediamo meccanismi
concreti - conclude il documento - per la pianificazione strategica e l’implementazione
di un piano d’azione in modo da stabilire obiettivi specifici, realizzabili e con
scadenze precise”. A questo proposito, i partecipanti invitano le organizzazioni umanitarie,
comprese quelle religiose, a coordinare i loro interventi con i governi e le agenzie
internazionali per rafforzare il loro sostegno ai migranti. Per valutare i progressi
compiuti è stato quindi deciso di organizzare incontri trimestrali allo scopo di pianificare
ulteriori interventi in Europa. (L.Z.)
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