2016-01-23 09:22:00

Dichiarazione finale della Conferenza Wcc-Onu sui rifugiati


Un migliore coordinamento e una maggiore collaborazione per rispondere alla crisi migratoria in Europa: questa la richiesta formulata dai partecipanti alla Conferenza di alto livello sui rifugiati organizzata nei giorni scorsi a Ginevra dal Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) e dalle Nazioni Unite. La Conferenza ha focalizzato l’attenzione sulla risposta europea all’emergenza, ma con un occhio anche al contesto globale dei 60 milioni di migranti e rifugiati nel mondo.

Procedure più eque di asilo e più collaborazione contro la xenofobia
Nella dichiarazione finale, i partecipanti chiedono “un impegno collettivo maggiore della comunità internazionale” per cercare soluzioni politiche ai conflitti - a cominciare dalla guerra in Siria - alle disuguaglianze e all’esclusione che sono all’origine di una “crisi migratoria senza precedenti”. Ma il testo sottolinea anche l’urgenza di implementare, rafforzare e migliorare il sistema di accoglienza dell’Unione Europea. “È necessario - prosegue la dichiarazione - un coordinamento per far fronte alle esigenze dei migranti, proteggendoli dalla violenza sessuale e di genere, fornendo istruzione ai bambini e agli adolescenti, nonché assistenza sanitaria e cibo. L’accesso a una procedura equa di asilo non deve essere limitata dalla nazionalità, etnia, religione, stato di salute dei richiedenti o da altri criteri che non siano quello del bisogno. Inoltre, è urgente cooperare per contrastare episodi e comportamenti xenofobi, razzisti e islamofobi”.

Necessarie misure per integrare i migranti e i rifugiati
I rappresentanti delle Chiese e delle agenzie umanitarie hanno ribadito anche la necessità di adottare misure volte a favorire l’integrazione dei rifugiati e degli immigrati. Per questo, auspicano che le “richieste si traducano in azioni e che la voce dei rifugiati e dei migranti venga ascoltata. Chiediamo meccanismi concreti - conclude il documento - per la pianificazione strategica e l’implementazione di un piano d’azione in modo da stabilire obiettivi specifici, realizzabili e con scadenze precise”. A questo proposito, i partecipanti invitano le organizzazioni umanitarie, comprese quelle religiose, a coordinare i loro interventi con i governi e le agenzie internazionali per rafforzare il loro sostegno ai migranti. Per valutare i progressi compiuti è stato quindi deciso di organizzare incontri trimestrali allo scopo di pianificare ulteriori interventi in Europa. (L.Z.)








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