2016-01-22 13:28:00

Omicidio stradale, delusione dei parenti delle vittime


"Il governo metta la fiducia" sulla legge sull’omicidio stradale. Lo afferma l'Associazione italiana familiari vittime della strada, il giorno dopo il passaggio del provvedimento alla Camera. Sotto accusa, l'approvazione dell'emendamento che evita l’arresto, in alcuni casi, per chi ha provocato un incidente mortale.  Nei primi sei mesi del 2015 sono calati del 3,8% gli incidenti, ma i morti sono aumentati dell’1%, soprattutto perché provocati dai pirati della strada. Alessandro Guarasci:

C’è delusione, tra chi avuto un parente ucciso da un pirata della strada, per quinto passaggio parlamentare della legge che introduce l’omicidio stradale. Il provvedimento, che ora dovrà andare al Senato, prevede, tra l’altro, che chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, o sotto effetto di droghe rischia da 8 a 12 anni di carcere. Ma la pietra dello scandalo è l’emendamento passato ieri alla Camera, con il voto segreto dell’opposizione e di una parte del Pd. La norma evita l’arresto per chi si ferma e si fa riconoscere dalla Polizia. Per il presidente dell’associazione sostenitori della Polstrada Asaps Giordano Biserni, l’emendamento affossa la legge:

R. – Nel caso di specie l’arresto era facoltativo, e la normativa del Codice di procedura penale in questi casi prevede che venga analizzata la situazione dell’individuo. Per cui  non è vero che sarebbe scattato l’arresto obbligatorio, e questo avrebbe incentivato la fuga da parte di persone che avevano procurato lesioni. A parte il principio che se io investo una persona e la colpisco, alla fuga non ci si deve dare mai. Io credo che sia stato deprimente vedere l’esultanza dei deputati in questa circostanza che è stata presa molto, molto male dai familiari delle vittime della strada, da noi dell’Asaps. Siamo convinti che purtroppo anche componenti della maggioranza abbiano votato contro, altrimenti è inspiegabile che una legge al quarto passaggio parlamentare, 2 al Senato e 2 alla Camera, approvata al Senato con la fiducia, venga affossata in questo modo.

D. – Allora non è un problema di garantismo, ma è un problema proprio di sostanza?

R. – Se questa legge fosse votata tutta a scrutinio segreto, sono del parere che la legge non passerebbe. Questa è una legge che è ampiamente voluta dall’80% dei cittadini, dalle associazioni familiari delle vittime della strada, promossa dall’Asaps e altre associazioni con il governo favorevole, con un Matteo Renzi che si è dichiarato favorevole e primo firmatario delle nostre proposte, ma non passerebbe.Vuole la mia lettura? In Parlamento ci si sta ponendo questa domanda: ma non è che domani mio figlio, mio nipote o un mio congiunto poi causa la morte di una persona per un eccesso, e me lo ritrovo in galera per cinque o dieci anni?

D. – Allora che segnale si dà secondo lei al Paese con quell’emendamento?

R. – Con quell’emendamento si vuole dare un segnale di tutela dei diritti, e per evitare gli eccessi. In realtà si vuole affossare la legge: questo è il significato che gli dò. Questo senso del trionfo ieri è stato inopportuno, secondo noi veramente sgradevole. E credo che si siano resi conto di aver sbagliato.








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