2016-01-20 12:23:00

Il Papa riceve i vescovi sudanesi: la pace è la priorità


Prima dell’udienza generale, il Papa ha incontrato i vescovi del Nord e del Sud Sudan, a Roma per un ritiro spirituale e per un incontro promosso dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli. Sul colloquio con Papa Francesco, ascoltiamo l’arcivescovo di Juba Paulino Lukudu Loro, al microfono di Federico Piana:

R. - È stato molto bello. Siamo riusciti a venire a vedere il Santo Padre durante questo nostro raduno. Quindi è stata proprio una grazia e una benedizione.

D. - Che cosa vi ha detto il Papa?

R. - Prima di tutto abbiamo parlato con lui di alcuni punti dei nostri Paesi, il Nord e il Sud del Sudan. Lui ha colto i punti che gli abbiamo riportato, come ad esempio quello che riguarda la pace, cosa di cui abbiamo tanto bisogno. Adesso c’è la guerra, la gente soffre …   Abbiamo anche parlato della questione delle vocazioni. Ha preso questi punti e ha fatto un commento che per noi è stata come una direzione. Ci ha dato dei suggerimenti e anche una benedizione su questi punti. Questa mattina lo abbiamo invitato a visitare il Sud Sudan. Quindi abbiamo rinnovato questo invito. Lui ha detto: “Sono pronto. Vorrei, vorrei, vorrei, ma alla fine lasciamo tutto nelle mani del Signore”.

D. – Possiamo fare anche un bilancio degli esercizi spirituali che avete avuto e – se è possibile – raccontare anche quella che è stata la tematica al centro delle vostre riflessioni?

R. – Dal 12 fino al 17 gennaio noi vescovi siamo stati in ritiro. Abbiamo avuto momenti di preghiera personale, preghiera comune e naturalmente meditazioni. Dal 18 stiamo considerando in generale la situazione della nostra Conferenza episcopale, quella del Sud Sudan e del Sudan, abbiamo parlato molto bene con il cardinale prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il cardinale Filoni; abbiamo studiato insieme la nostra situazione, se possiamo andare avanti insieme o divisi. Quindi per noi sono stati momenti molto belli. Noi avevamo bisogno di vedere insieme ai nostri superiori della Congregazione come vanno le cose e come possiamo andare avanti. Ci sono tante domande da parte nostra su come realizzare tutto questo. È il momento di studiare la nostra situazione e trovare delle vie da percorrere, a partire dalla situazione della Conferenza episcopale alla questione delle diocesi vacanti: non abbiamo vescovi, ci sono circa quattro o cinque diocesi vacanti, senza vescovi. Questo è un punto di cui abbiamo necessità di parlare con i nostri superiori.

D. – Quali sono le vostre priorità?

R. – Noi abbiamo parlato proprio di questo. Ma la questione della pace resta ancora la priorità per tutti e due i Paesi, specialmente per il Sud Sudan, perché siamo in guerra. Senza pace la religione avrà delle difficoltà. La pace in Sud Sudan è ancora la priorità. Poi, come dicevo, la Chiesa deve affrontare la questione delle diocesi vacanti e di crearne altre perché c’è molto bisogno di questo; c’è anche la questione del sostentamento del nostro clero locale … Abbiamo tanti problemi; non possiamo sostenere il nostro clero. Sono queste più o meno le nostre priorità.








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