I vescovi venezuelani hanno definito il conflitto di potere attualmente in corso tra il Tribunale Supremo di Giustizia e la Assemblea Nazionale come un “triste spettacolo” che non porta “sulla strada per superare i problemi” del Paese , oggi più che mai necessita di “decisione, saggezza ed efficacia da parte di tutti gli attori sociali. Alla fine della 105.ma Assemblea ordinaria, la Conferenza episcopale ha pubblicato l’Esortazione pastorale intitolata “Assumere la realtà della Patria” che chiama il governo a rispettare i risultati dei comizi parlamentari dello scorso 6 dicembre. “E’ moralmente inaccettabile e grida al Cielo dimenticare o lasciare da parte la volontà del popolo espressa nelle elezioni”.
Il conflitto tra i poteri è ingiustificabile
La dimostrazione di “responsabilità civica e volontà pacifica” che il popolo venezuelano
ha manifestato sia nelle elezioni del 6 dicembre, sia nella formazione del nuovo parlamento,
sono state secondo i vescovi una “luce di incoraggiamento e di speranza” tra le tante
“ombre e incertezze” che offuscano la realtà della nazione. “Il conflitto tra il
Tribunale Supremo di Giustizia e l’Assemblea Nazionale - afferma l’episcopato - non
ha giustificazione, perché il popolo ha espresso la volontà di vivere in democrazia
e non in un sistema totalitario ed escludente”. Il documento ricorda che ogni potere
dello Stato ha la propria competenza ed è compito dell’esecutivo disegnare e proporre
la rapida soluzione ai problema economici e sociali , mentre quella dei deputati è
di fare le leggi, esaminare e servire da foro di incontro e dialogo per valutare progetti
e proposte.
Il Paese è alle porte di una crisi umanitaria
Nel messaggio i vescovi avvertono che “l’errata politica economica e la discesa dei
prezzi del petrolio causanti della smisurata inflazione” hanno portato una grande
sofferenza alla popolazione che affronta quotidianamente la carestia dei beni di
prima necessità facendo per ore, interminabili file per acquistare un prodotto e spesso
nella impossibilità poter comprarlo, perché a prezzi inaccessibili e che aumentano
giorno dopo giorno. “La crisi alimentare e l’insufficienza dei medicinali - si legge
nel documento - possono provocare una crisi umanitaria di grandi proporzioni e gravissime
conseguenze che devono essere risolte in tempo e in modo decisivo”. L’episcopato sottolinea
che tocca all’esecutivo risolvere la grave situazione con un progetto economico “mirato
al bene comune e non uno strumento politico che favorisca interessi parziali e ideologici”.
Legge di amnistia per i prigionieri politici
Dopo una energica condanna al sistema penitenziario che viola il rispetto dei diritti
e della dignità della persona, i vescovi considerano prioritaria una risposta “immediata,
giusta e riconciliante” alla iniqua situazione dei prigionieri politici sottoposti
a condizioni inumane e a processi per “discutibili ragioni politiche”. Il documento
auspica che in questo Anno giubilare della Misericordia, non ci sia in Venezuela nessun
prigioniero per motivi politici, e in proposito chiedono la promulgazione di una legge
di amnistia”. L’episcopato chiama anche al rispetto e alla difesa della libertà di
espressione come risorsa fondamentale per conoscere la “verità dei fatti”.
Politiche sbagliate contro la delinquenza
Il documento dell’episcopato espone la realtà di violenza e di delinquenza irrefrenabile
che opprime le “famiglie sommerse nel dramma quotidiano dell’insicurezza e della paura,
del lutto e del dolore”. I vescovi denunciano “l’improvvisazione e l’inefficienza
delle politiche di sicurezza” e condannano “il non poco frequente uso eccesivo e,
a volte disumano della forza” da parte delle autorità. Il testo sottolinea che sono
i settori popolari a risentire di più l’assenza di protezione e sono spesso vittime
dell’abuso di potere da parte di chi dovrebbe garantire la loro sicurezza. Anche la
situazione e le difficolta che affrontano i cittadini alla frontiere con la Colombia
è stata una delle preoccupazioni dei vescovi che esortano le autorità a creare le
condizioni per la convivenza pacifica e feconda nella zona.
Dialogo che garantisca governabilità e pace sociale
La Chiesa venezuelana chiama i politici a rispettare le autonomie di ogni potere
pubblico, le proprie competenze costituzionali e stabilire un dialogo istituzionale
che garantisca la governabilità e la pace sociale. “Come cittadini - si legge nel
messaggio - non possiamo essere indifferenti ai problemi e dobbiamo essere promotori
di riconciliazione, propiziando il perdono e la guarigione delle ferite”. Infine,
i vescovi ricordano che l’Anno della Misericordia, convocato da Papa Francesco, invita
istituzioni o persone pubbliche o private a introdurre “con creatività e generosità,
gesti e azioni che portino ad assaporare e a vivere con gioia e sacrificio, i frutti
della solidarietà e della fratellanza”. (A cura di Alina Tufani)
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