E’ rivolto in particolare ai leader politici cristiani il nuovo forte appello del Patriarca di Antiochia dei maroniti Béchara Raï ad uscire dallo stallo politico che da oltre un anno e mezzo ormai impedisce l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica in Libano. Un empasse determinato in buona parte dalle divisioni tra le fazioni politiche cristiane.
I politici cristiani non dimentichino i loro doveri indicati dal Vangelo
“Quando rilanciamo l’appello agli esponenti politici ad adempiere ai loro obblighi
fondamentali, a cominciare da quello dell’elezione del nuovo Presidente come premessa
del rilancio della Camera dei Deputati e del Governo, lo facciamo con il pensiero
rivolto in particolare a quelli cristiani, in virtù del dovere imposto dalla loro
coscienza di battezzati”, ha detto il cardinale, citato dall’Orient-le-Jour, durante
l’omelia domenicale a Bkerké. “Anche il testo dell’Esortazione apostolica post-sinodale
(“Ecclesia in Medio Oriente” ndr) – ha aggiunto - ricorda il dovere dei cristiani
di manifestare la loro fede al servizio del bene comune, perché il Vangelo illumina
tutti gli affari umani e i cristiani non possono dimenticare o rinnegare i suoi insegnamenti”.
Basta ai massacri in Medio Oriente alimentati da interessi economici e
politici
Nell’omelia il card. Raï ha parlato ancora una volta anche della spirale senza fine
della crisi in Medio Oriente, rivolgendo un nuovo accorato appello ai governanti della
regione e alla comunità internazionale perché “cessi la guerra con le sue atrocità,
crimini e devastazioni in Palestina, in Iraq, Siria, Yemen, Arabia Saudita , Egitto,
Libia e altrove”. “Basta alle devastazioni programmate al servizio di interessi economici,
politici e strategici”, ha continuato. “Non c’è vergogna più grande di quella di usare
le popolazioni civili come scudo umano, di massacrarle con le armi e la fame, come
accade a Madaya, Fouaa, Kfarya e altrove. La comunità internazionale – ha concluso
il Patriarca dei maroniti - non ha il diritto di rinunciare ad impegnarsi con tutte
le sue forze per portare aiuti a chi sta morendo di fame, imporre il cessate il fuoco
e trovare soluzioni politiche che conducano a una pace giusta, globale e durevole
nell’intera regione”. (L.Z.)
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