2016-01-12 14:00:00

Libano: nuovo appello del card. Raï per pace in Medio Oriente


E’ rivolto in particolare ai leader politici cristiani il nuovo forte appello del Patriarca di Antiochia dei maroniti Béchara Raï ad uscire dallo stallo politico che da oltre un anno e mezzo ormai impedisce l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica in Libano.  Un empasse determinato in buona parte dalle divisioni tra le fazioni politiche cristiane.

I politici cristiani non dimentichino i loro doveri indicati dal Vangelo
“Quando rilanciamo l’appello agli esponenti politici ad adempiere ai loro obblighi fondamentali, a cominciare da quello dell’elezione del nuovo Presidente come premessa del rilancio della Camera dei Deputati e del Governo, lo facciamo con il pensiero rivolto in particolare a quelli cristiani, in virtù del dovere imposto dalla loro coscienza di battezzati”,  ha detto il cardinale, citato dall’Orient-le-Jour, durante l’omelia domenicale a Bkerké. “Anche il testo dell’Esortazione apostolica post-sinodale (“Ecclesia in Medio Oriente” ndr) – ha aggiunto - ricorda il dovere dei cristiani di manifestare la loro fede al servizio del bene comune, perché il Vangelo illumina tutti gli affari umani e i cristiani non possono dimenticare o rinnegare i suoi insegnamenti”.

Basta ai massacri in Medio Oriente alimentati da interessi economici e politici
Nell’omelia il card. Raï ha parlato ancora una volta anche della spirale senza fine della crisi in Medio Oriente, rivolgendo un nuovo accorato appello ai governanti della regione e alla comunità internazionale perché “cessi la guerra con le sue atrocità, crimini e devastazioni in Palestina, in Iraq, Siria, Yemen, Arabia Saudita , Egitto, Libia e altrove”. “Basta alle devastazioni programmate al servizio di interessi economici, politici e strategici”, ha continuato. “Non c’è vergogna più grande di quella di usare le popolazioni civili come scudo umano, di massacrarle con le armi e la fame, come accade a Madaya, Fouaa, Kfarya e altrove. La comunità internazionale – ha concluso il Patriarca dei maroniti - non ha il diritto di rinunciare ad impegnarsi con tutte le sue forze per portare aiuti a chi sta morendo di fame, imporre il cessate il fuoco e trovare soluzioni politiche che conducano a una pace giusta, globale e durevole nell’intera regione”. (L.Z.)








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