Combattere l’estremismo religioso e il terrorismo e promuovere il pluralismo come vero fondamento della società indonesiana: sono i motivi che hanno spinto il Nahdlatul Ulama (Nu), il più grande movimento islamico sunnita del Paese, a organizzare per domenica 17 gennaio, una manifestazione interreligiosa a Jakarta. All’iniziativa hanno aderito 13 organizzazioni musulmane, insieme alla Conferenza episcopale indonesiana, alle comunità protestanti e all’Alto consiglio confuciano della nazione asiatica. Almeno 10mila persone — riferisce l'agenzia AsiaNews — si riverseranno a Lapangan Banteng, piazza storica della capitale, dove si affacciano la cattedrale cattolica e la grande moschea.
L’adesione dei vescovi
“Parteciperemo di sicuro alla manifestazione per portare il messaggio che la diversità
deve essere la forza della nazione. Dobbiamo mostrare che la coesistenza pacifica
è possibile”, ha spiegato padre Guido Suprapto, segretario generale della commissione
episcopale per l’apostolato dei laici. In vista dell’appuntamento, l’arcidiocesi di
Jakarta ha fatto stampare un gran numero di volantini da distribuire a tutta la comunità
cristiana.
Contrastare ogni possibile infiltrazione dell’Is in Indonesia
“Il nostro messaggio è chiaro: unire in fratellanza tutte le fazioni della nazione”,
ha dichiarato il presidente del Nahdlatul Ulama Marsyudi Syuhud, uno degli ideatori
dell’iniziativa, che non ha dubbi nell’affermare che “bisogna combattere la percezione
che l’islam non sia una religione pacifica perché ora vediamo sciiti e sunniti attaccarsi
fra loro”. Secondo Syuhud, il Nu vuole contrastare ogni possibile infiltrazione del
cosiddetto Stato islamico in Indonesia: “Il pericolo è chiaro e presente. Abbiamo
visto che alcuni hanno avuto il coraggio di appendere bandiere dell’Is per le strade.
Ci sono persone che vanno a combattere in Siria e poi tornano, e il Governo non fa
nulla per contrastare tutto questo”.
800 foreign fighters dall’Indonesia
Secondo l’agenzia per l’antiterrorismo indonesiana, sono 150 i cittadini tornati dalla
Siria. Altre fonti governative affermano che 800 persone sono partite dall’Indonesia
per unirsi all’Is, 284 delle quali sono state identificate. Almeno 52 sarebbero morte”.
(L.Z.)
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