2016-01-11 14:47:00

Papa: lottare contro usura e azzardo. Galantino: tutelare famiglie


Bisogna lottare “con tutte le forze per sconfiggere le diffuse piaghe sociali dell’usura e dell’azzardo, che generano continui fallimenti non solo economici, ma anche familiari ed esistenziali”. Così Papa Francesco, attraverso un messaggio del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, ha rivolto il suo saluto al seminario della Consulta nazionale antiusura, che si è svolto oggi a Roma all’ostello della Caritas della Stazione Termini. Il servizio di Michele Raviart con le interviste di Alessandro Guarasci:

In Italia sono oltre 1 milione e quattrocento mila le famiglie che, secondo le recenti stime della Banca d’Italia versano in una condizione di vita tecnicamente fallimentare. Per loro aumentano i rischi di ricorrere all’usura o al gioco d’azzardo per uscire dai debiti. In tutto il territorio nazionale sono infatti presenti 340 mila slot machines e 51 mila “videolottery”. Strumenti, spiega mons. Alberto D’Urso, segretario generale della Consulta nazionale antiusura, “che distribuiscono illusioni e seminano disperazioni” per oltre 900 mila italiani a rischio dipendenza da azzardo:

“Si fa molto poco per eliminarlo, e continua a spadroneggiare la pubblicità ingannevole. Poi, per quanto riguardo l’usura, è tornata anche l’usura della porta accanto, che sembrava sparita: il che significa che nella quotidianità la gente trova sempre più difficoltà per pensare al pane quotidiano. Per ora, i segni di ripresa che noi riscontriamo non sono ancora evidenti”

Qualche segnale da parte delle istituzioni è arrivato. La legge 3 del 2012 prevede un percorso guidato dal giudice per le famiglie “sovraindebitate”, con il rischio tuttavia di carichi penali per chi non rispetta le procedure. Il professor Maurizio Fiasco, sociologo e consulente della Consulta nazionale antiusura:

“Se non si affronta questo problema, la crisi economica perdura, perché non è un problema solo di solidarietà e di sofferenza intra-familiare: è un’ipoteca che grava sullo sviluppo del Paese. Non può esservi politica economica di ripresa, e quindi di fuoriuscita dalla crisi, senza trattare il debito familiare. Perché questo provoca una bassa domanda di beni e di servizi, quindi un’ulteriore prosecuzione della recessione economica, oltreché costi umani e sociali enormi in termini di sofferenza delle persone, e di conflitto all’interno delle famiglie”

In un contesto particolarmente significativo come l’Ostello della Caritas di Roma, dove Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Carità, mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, ha ricordato l’impegno della Chiesa e dei cristiani nella società civile italiana:

“Si dice che senza per esempio le unioni vivili siamo arretrati. Si dice che senza le unioni omosessuali siamo un 'Paese da Terzo Mondo'. Mi piacerebbe dire: 'Che Paese siamo noi quando chiudiamo gli occhi di fronte a un milione e 400 mila famiglie? Anche dal punto di vista numerico, il milione e 400 mila famiglie sono più di altri tipi di interesse che in questo momento si stanno muovendo. Non voglio metterle in alternativa, ma almeno riuscire a dare la stessa attenzione”.

E sulla posizione della Cei sul ddl Cirinnà per le unioni civili ha aggiunto:

“Non c’è da prendere iniziative nuove, noi stiamo continuando a lavorare su questa cosa. E l’obiettivo fondamentale dei vescovi italiani è quello soprattutto di aiutare tutti quanti i laici impegnati a rendersi consapevoli del ruolo che loro devono avere tutte le volte in cui sono in gioco realtà che riguardano le persone e la società”

Mons. Galantino ha poi sottolineato l’importanza dell’8 per mille nel realizzare progetti che siano “reale promozione dell’uomo”, come la recente università inaugurata nel Kurdistan iracheno. In particolare ha ricordato che per ogni miliardo ricevuto dall’8 per mille la Chiesa ne restituisce 11 volte tanto in servizi sociali.








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