Insieme a Gesù, non si è mai soli: questo il cuore dell’omelia pronunciata dal card. Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, in occasione della tradizionale processione del Nazareno Nero, svoltasi il 9 gennaio. Milioni i pellegrini che, a piedi nudi, hanno accompagnato la statua di Gesù, in legno scuro, dal centro della capitale filippina alla basilica di Quiapo. “Cristo raggiunge tutti – ha ribadito il card. Tagle – ci porta sulle Sue spalle, non ci vede come un peso, perché Egli è qui per noi”.
L’importanza del sacramento dell’Eucaristia
Quindi, parlando dei tanti sacrifici compiuti dai fedeli per partecipare alla processione,
il porporato ha chiesto: “Perché si accetta tanta fatica? La risposta è: per dimostrare
gratitudine a Dio. Tutti noi vogliamo rendere grazie al Nazareno Nero per la sua infinità
bontà nei nostri confronti”. “Questo sacrificio d’amore – ha aggiunto – è un modo
con cui i fedeli posso restituire a Dio un poco di quel tutto che Egli ha donato loro”.
In vista, infine, del 51.mo Congresso eucaristico internazionale, in programma a Cebu
dal 24 al 31 gennaio, l’arcivescovo di Manila ha esortato a guardare all’Eucaristia
come “al compimento della devozione”, perché in questo Sacramento i fedeli possono
“vedere l’opera di Gesù che bisogna seguire ed imitare”.
L’antica devozione al Nazareno Nero
Da ricordare che la processione del Nazareno Nero è l'evento religioso più importante
delle Filippine. La statua così tanto amata dai fedeli rappresenta a grandezza naturale
Gesù, piegato sotto il peso della Croce. L’opera, che risale al XVII secolo, epoca
della dominazione spagnola nel Paese, fu portata a Manila nel 1607 grazie ad un sacerdote
agostiniano spagnolo che viaggiava a bordo di una nave proveniente dal Messico. Secondo
la tradizione, durante il viaggio l'imbarcazione prese fuoco, ma l'immagine del Cristo
scampò miracolosamente all'incendio assumendo il colore nero. Nonostante il danno,
la popolazione di Manila decise di conservare e onorare l'effigie. Nel 1650, sotto
il pontificato di Innocenzo X, la Santa Sede istituì canonicamente la “Confradia de
Jesus Nazareno”. Anche Pio VII, nel XIX secolo, volle onorare il Nazareno Nero concedendo
l’indulgenza plenaria “a chi lo prega in maniera pia”. (A cura di Isabella
Piro)
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