2016-01-10 05:00:00

Napoli: primo Centro medico mobile per i senza fissa dimora


A Napoli è nato il primo centro di assistenza sanitaria di "Clinica Mobile per i senza fissa dimora". E’ stato concepito grazie al progetto a cura dell’associazione “Medici di strada”, che offre cure e assistenza ai senzatetto di Napoli. Dal 2014 sono state visitate circa 400 persone. Maria Cristina Montagnaro ne ha parlato con Gennaro Casalino, socio fondatore dell'associazione dei "Medici di Strada":

R. – Tutto è nato da una suggestione: noi eravamo un gruppo di volontari che usciva in strada e effettuava un servizio di assistenza alimentare. Poi ci siamo resi conto che Napoli è una città di grande sensibilità e quindi l’esigenza della strada, l’esigenza di chi vive in strada, era quella di ricevere cure mediche: quindi, assistenza di altro tipo

D. – Avete inaugurato un servizio di assistenza con un camper sanitario …

R. – E’ un camper attrezzato con una strumentazione essenziale a bordo e una serie di farmaci da banco e tutta una serie di attrezzature mediche che possiamo utilizzare proprio per cercare di fornire assistenza sanitaria ai senza fissa dimora di Napoli. Infatti, l’associazione “Medici di strada” si pone come obiettivo anche quello di fare da tramite tra le istituzioni, e quindi tra l’assistenza sanitaria a un livello chiaramente più organizzato e i senza fissa dimora. Noi usciamo una volta alla settimana; in genere facciamo un percorso lungo la città, quindi l’attività è itinerante.

D. – Assistete più italiani o più stranieri?

R. – La maggioranza è straniera: dal Nordafrica e dall’Europa dell’Est. Ma il fenomeno della povertà crescente sta investendo sempre di più anche la realtà locale, quindi non poco fa abbiamo assistito un ragazzo napoletano che aveva bisogno di cure odontoiatriche e gli abbiamo consentito appunto di fare un trattamento odontoiatrico.

D. – Quali patologie curate?

R. – Essenzialmente, sono legate fondamentalmente al tipo di vita che loro vivono. Quindi, chiaramente, vivendo in strada moltissime patologie dermatologiche, moltissime problematiche respiratorie – quindi febbre, bronchite … - però ci sono capitate situazioni di necessità relativamente a odontoiatria, ginecologia …

D. – Le aggressioni che subisce chi vive in strada?

R. – La vita in strada, purtroppo, è una lotta continua: è una lotta tra poveri. Quindi le aggressioni, purtroppo, partono già tra di loro. Le dico soltanto che c’è una guerra già per difendere il posto in cui si è deciso di stare.

D. – Oltre al progetto della clinica mobile, cos’altro fate?

R. – Noi abbiamo un progetto che è di assistenza alimentare su strada: una volta a settimana, un gruppo di 20 ragazzi esce su un percorso studiato e porta con sé pasti caldi, coperte e indumenti da distribuire ai senza fissa dimora della città. C’è il progetto “Mensa alla tenda”, che è un progetto di supporto all’organizzazione della mensa del Centro “La tenda” di Napoli, in cui ci sono dei gruppi di volontari bravissimi che vanno lì, cucinano, sono circa 60 volontari che ogni settimana, due giorni alla settimana, vanno in mensa e preparano da mangiare.








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