Interpretare il rapporto col mondo e con le persone “in termini di cura”. Questa l’esortazione del card. Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, agli imprenditori di tutto il mondo. Il porporato, richiamandosi agli insegnamenti di Papa Francesco, è così intervenuto alla Conferenza sul futuro delle corporazioni presso l’Università delle Ande, in Cile. Il servizio di Giada Aquilino:
Da progresso, riduzione povertà ma anche esclusione sociale
La vocazione di un imprenditore è un “nobile lavoro”, da inquadrare in un significato
più ampio della vita, tenendo presente che i progressi compiuti nei vari campi dell’agire
umano grazie al ruolo fondamentale dell’imprenditoria moderna hanno ridotto la povertà
per un grande numero di persone, ma non di rado hanno portato anche ad una diffusa
esclusione sociale. Da questo concetto espresso da Papa Francesco, nel Messaggio del
2014 al World Economic Forum di Davos, è partita la riflessione del cardinale
Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, intervenuto alla
Conferenza sul futuro delle corporazioni in corso fino ad oggi all’Accademia internazionale
di Management dell’Università delle Ande, a Santiago del Cile.
Rispondere a pressanti necessità umane
Il porporato ha infatti richiamato l’“approfondito esercizio di responsabilità” a
cui il Pontefice esorta nei suoi interventi: se il denaro diventa un idolo, ha più
volte sottolineato Francesco, comanda le scelte dell’uomo; oggi invece c’è bisogno
di una qualità nuova di economia, che sappia far crescere le persone in tutte le loro
potenzialità. La dignità umana, il bene comune, un’occupazione “sicura e stabile”,
un’equa distribuzione delle ricchezze, il rispetto dell’ambiente sono solo alcuni
degli aspetti che il card. Turkson ha messo in luce nel suo discorso, perché il mondo
degli affari è chiamato a utilizzare la propria creatività - ha aggiunto - per rispondere
alle “pressanti” necessità umane senza trascurare, in uno spirito di solidarietà,
le esigenze dei poveri e dei soggetti vulnerabili.
Attività imprenditoriali in termini di “cura”
Considerazioni espresse pure dal dicastero vaticano in un vademecum di quattro anni
fa, dal titolo “La vocazione del leader d’impresa”, rivolto - ha ricordato il cardinale
Turkson - a dirigenti, manager e quanti impegnati “nella miriade di attività che siamo
soliti chiamare ‘Business’”. Prendendo spunto dall’enciclica Laudato si’,
il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace ha esortato imprenditori e
leader popolari a pensare al loro rapporto col mondo e con le persone “in termini
di cura”, senza aspettare che sia “il mercato a decidere”, ma correndo “il rischio”
di fare ciò che è giusto semplicemente “perché è giusto”.
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