L'emergenza immigrazione dovuta alle crisi internazionali si ripercuote sull'Europa che ha deciso un’altra stretta alla libera circolazione alle frontiere. La convenzione di Schenghen è infatti stata sospesa in sei Paesi, fra cui Danimarca e Svezia, quest'ultima considerato uno dei Paesi più aperti alle migrazioni. Preoccupato il ministero degli Esteri tedesco: "La soluzione non è blindare i confini nazionali" dice. Sentiamo Paola Simonetti:
Niente più treni diretti tra Danimarca e Svezia, sarà negato attraversare il ponte di Orensud, che collega la città svedese di Malmoe con quella danese di Copenhagen, senza essere in possesso dei documenti necessari e controlli anche ai confini con la Germania. Convenzione di Schengen sospesa nei due paesi del nord Europa, per porre un argine al flusso di migranti che premono alle frontiere. Una decisione analoga è stata presa anche da altri quattro Paesi, Norvegia, Austria, Germania e Francia. Uno stravolgimento culturale e civile, che infrange uno dei pilastri dell'Europa unita da 60 anni, soprattutto per la Svezia mèta fra le più ambite e, fino a ieri, il Paese europeo piu' aperto ai profughi: solo nel 2015 ha ricevuto richiesta di asilo da 150.000 persone. Un cambiamento di vita anche per gli stessi cittadini: i pendolari danesi, ad esempio, che dovranno attraversare con il treno l'Orensund dovranno cambiare convoglio all'aeroporto di Copenhaghen dove saranno sottoposti ai controlli di identità per poi salire su un altro mezzo. Preoccupata la Germania "Schengen e' in pericolo", e' stata la reazione del ministero degli Esteri tedesco, mentre per l'esecutivo la soluzione non è blindare i confini nazionali, ma prendere decisioni al livello europeo.
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