Cambiare mentalità per salvaguardare il Creato: questo l’appello di mons. Robert Ellison, arcivescovo di Banjul, in Gambia, in occasione del nuovo anno. Evocando l’attenzione di Papa Francesco per il tema ecologico, esplicato anche nell’Enciclica “Laudato si’ sulla cura della casa comune”, il presule ha diffuso un messaggio in cui si esorta a rilanciare “un processo educativo” nel settore, guardando in particolare ai giovani, “futuro del Paese”.
Invertire il processo di desertificazione del Sahel
Mons. Ellison cita, poi, il primo viaggio di Giovanni
Paolo II in Africa, nel 1980, e la decisione che ne scaturì di creare la Fondazione
per il Sahel che, a partire dal 1984, ha donato e dona tuttora aiuti a Paesi come
Burkina Faso, Capo Verde, Gambia, Guinea Bissau, Mali, Mauritania, Niger, Senegal
e Ciad. “Questa importante iniziativa – afferma il vescovo di Banjul – ha contribuito
in modo significativo alla vita del continente africano” per cercare di “invertire
il processo di desertificazione del Sahel”.
Tutti apparteniamo alla famiglia umana
Bisogna tenere presente, continua il presule, “una
domanda importante: che tipo di mondo vogliamo lasciare ai nostri figli? E per quanto
tempo possiamo sperare in sufficienti risorse idriche e forestali?”. Di qui, il richiamo
del vescovo a ricordare che “tutti noi, in Gambia, apparteniamo alla famiglia umana
e che, quindi, non ci devono essere confini o barriere dietro alle quali nascondersi”,
perché “come ha detto Papa Francesco, bisogna porre fine alla globalizzazione dell’indifferenza”.
(I.P.)
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