Sono 22 gli operatori pastorali uccisi nel mondo durante il 2015. Tra loro, si contano 13 sacerdoti, 4 religiose e 5 laici. A tracciarne il drammatico bilancio è l’agenzia Fides, nello speciale dossier di fine anno. Il servizio di Isabella Piro:
Spetta all’America, per il settimo anno consecutivo, il triste primato degli operatori pastorali uccisi nel corso dell’anno: nel 2015, infatti, ne sono morti 8, ovvero 7 sacerdoti e 1 religiosa. Segue l’Africa con 5 vittime (3 sacerdoti, 1 religiosa, 1 laica); al terzo posto l’Asia in cui risultano assassinati 7 operatori pastorali (1 sacerdote, 2 religiose, 4 laici); infine, l’Europa che ha visto l’omicidio di due sacerdoti, morti in Spagna.
Maggior parte uccisioni dovuta a tentativi di furto o rapina
“La maggior parte degli operatori pastorali - spiega
l’agenzia Fides - è stata uccisa in seguito a tentativi di rapina o di furto, compiuti
anche con ferocia, in contesti che denunciano il degrado morale, la povertà economica
e culturale, la violenza come regola di comportamento, la mancanza di rispetto per
la vita”. Si tratta di situazioni in cui “i sacerdoti, le religiose e i laici uccisi
vivevano nella normalità quotidiana la loro testimonianza: amministrando i sacramenti,
aiutando i poveri e gli ultimi, curandosi orfani e tossicodipendenti, seguendo progetti
di sviluppo o semplicemente tenendo aperta la porta della loro casa”.
In atto persecuzione globalizzata
“La scia degli operatori pastorali uccisi - spiega
padre Vito Del Prete, missionario del Pime - rivela in questa fase storica dell’umanità
una recrudescenza inaudita che sembra non avere eguali nella storia, perché è in atto
una persecuzione globalizzata”. “L’Isis, Boko Haram, la discriminazione in vari Paesi
dove la religione è un affare di Stato – continua padre De Prete - rendono arduo ed
eroico essere cristiani, soggetti ad attentati e a stragi”. Di qui, il richiamo del
missionario “a portare alla luce questi drammi dell’umanità, al fine di risvegliare
la coscienza di tutti gli uomini di buona volontà per la costruzione di una società
più giusta e solidale”.
Tanti senza nome che pagano con la vita la loro fede in Cristo
Da ricordare - sottolinea il dossier - che al drammatico
elenco pubblicato oggi, purtroppo provvisorio, “deve sempre essere aggiunta la lunga
lista dei tanti, di cui forse non si avrà mai notizia o di cui non si conoscerà neppure
il nome, che in ogni angolo del pianeta soffrono e pagano con la vita la loro fede
in Gesù Cristo”.
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