2015-12-29 09:07:00

India: 2015, anno di luci e ombre per la Chiesa del Paese


Il 2015 è stato un anno di luci ed ombre per la Chiesa in India. L’anno si è concluso con l’annuncio della canonizzazione, il prossimo settembre, di Madre Teresa di Calcutta, una notizia che ha riempito di gioia il Natale dei cristiani indiani, come sottolineato nei giorni scorsi alla Radio vaticana, l'arcivescovo di New Delhi, mons. Anil J.T. Couto.

Un anno segnato ancora da violenze contro i cristiani
Ma il 2015 – ricorda l’agenzia Ucan - è stato segnato anche dal perdurare delle violenze anti-cristiane in tutto il Paese. Tra gli eventi più esecrabili, gli stupri di due religiose negli Stati del Bengala Occidentale e di Chhattisgarh, crimini rimasti a tutt’oggi impuniti e che si sono aggiunti ai ripetuti attacchi e alle forzate riconversioni di massa all’induismo, compiuti da gruppi estremisti indù considerati vicini al Bharatiya Janata Party (Bjp) del Presidente Narendra Modi. E proprio il Governo Modi, salito al potere nella primavera-estate del 2014, è stato chiamato più volte in causa per la contiguità del suo partito con questi gruppi e per i suoi iniziali silenzi sulle violenze. Secondo un rapporto pubblicato a giugno da diverse organizzazioni per i diritti umani, le aggressioni e i discorsi di odio avrebbero visto una nuova escalation proprio dopo la vittoria del Bjp. Negli ultimi mesi peraltro il Governo federale ha assicurato che i cristiani avranno giustizia. A un ricevimento organizzato  nei giorni scorsi dalla Conferenza episcopale indiana (Cbci) per le feste natalizie, il Ministro degli Interni, Rajnat Singh ha affermato che l’Esecutivo “sarà sempre a fianco della comunità cristiana in India”.

L’opera umanitaria della Chiesa indiana
Nel 2015 La Chiesa indiana ha intanto continuato la sua opera umanitaria in tutto il Paese. La Caritas India è stata in prima linea negli aiuti al Nepal dopo il terremoto dello scorso aprile e, più di recente, alle popolazioni del Tamil Nadu, colpite dalla alluvioni. Per finanziare questi aiuti – ha spiegato il direttore padre Frederick D’Souza - l’organizzazione ha promosso diverse campagne di raccolta locali, dal momento che i finanziamenti dall’estero hanno subito una drastica riduzione in questi ultimi anni.

La “Laudato si’” spunto per diverse iniziative per l’ambiente e i poveri
Un altro evento saliente per la Chiesa indiana nel 2015 è stata la pubblicazione dell’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sì” che ha dato spunto a diverse iniziative a livello locale. Proprio dal documento pontificio ha tratto ispirazione lo slogan scelto quest’anno per la Giornata nazionale per la Liberazione dei Dalit (i fuori casta), celebrata lo scorso 13 dicembre sul tema: “Clima, caste e cura per la Terra”, a sottolineare lo stretto legame tra la cura dell’ambiente e quella degli emarginati e degli oppressi. (L.Z.)








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