Il tradizionale presepe della parrocchia di Sant’Anna in Vaticano evoca quest’anno suggestivi scenari della Tunisia arricchiti di simboli biblici. Stupisce la natività ambientata in un antico portico e posta al centro della rappresentazione che riproduce anche la torre di Sion, il lago di Tiberiade e la cascata di un’oasi. Un singolare effetto di luci crea l’alternarsi del giorno e della notte illuminata da tante stelle e da una brillante cometa.
Piccoli dettagli richiamano all’atmosfera di Betlemme
Un gioco di prospettive lascia apparire l’angelo che annuncia la nascita di Gesù idealmente
pensata nell’atrio di una cattedrale, proprio dove tanti pellegrini, celebrando il
Giubileo della Misericordia, varcheranno la Porta Santa. “La peculiarità di questo
presepe risiede nello stupore che è in grado di offrire da ogni punto di osservazione
– nota il parroco, l’agostiniano padre Bruno Silvestrini –. Colpisce la cura minuziosa
dei singoli dettagli e l’atmosfera che riconduce a Betlemme”.
L’allestimento realizzato da artisti marchigiani e le statuine da un artigiano
siciliano
Autori del presepe sono i marchigiani Mariano Piampiani, Sandro Brillarelli e Alberto
Taborro che hanno lavorato a Tolentino (Macerata). Le statuine provengono da Monreale,
in provincia di Palermo, e sono state realizzate da Antonio Giordano. “Quello che
vogliamo ricordare a quanti vengono a vedere il nostro presepe sono i versetti biblici
14-16 del capitolo 18 del libro della Sapienza – spiega p. Silvestrini – perché è
come se ne fosse stata riprodotta l’ambientazione: ‘Mentre un profondo silenzio avvolgeva
tutte le cose, e la notte era a metà del suo corso, la tua Parola onnipotente dal
cielo, dal tuo trono regale, scese sulla terra’. Ecco – conclude il parroco di Sant’Anna
– ci auguriamo che contemplando nel silenzio, ogni visitatore possa ascoltare la Parola
di Dio fattasi carne in Gesù Cristo”. (A cura di Tiziana Campisi)
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