2015-12-28 13:44:00

Smog. Divieti di circolazione a Roma e Milano


in Italia la prolungata assenza di piogge continua ad innalzare il livello di polveri sottili nell’aria. A Milano anche oggi blocco totale del traffico, mentre a Roma prosegue la circolazione delle targhe alterne con lo stop odierno per le pari. Convocato per domani dal ministro dell’ambiente Galletti un vertice tra governo, regioni e comuni. Sull’emergenza smog Paolo Ondarza ha intervistato Loredana Musmeci, direttore del Dipartimento ambiente dell’Istituto Superiore di Sanità:

R. – La situazione dell’aria è tale che abbiamo superamenti che al massimo nelle due città peggiori, che sono Milano e Torino, raggiungono il doppio del valore limite stabilito dall’Europea, che è 50 mg al metro cubo per quanto riguarda le polveri sottili. Quindi, non stiamo davvero ai livelli di Pechino, come qualche giornale ha scritto, siamo ben lontani... A Roma non siamo ancora arrivati a queste concentrazioni: siamo intorno al 70, quindi un superamento di circa il 40% del valore limite. In grandi aree verdi o in un parco, abbiamo concentrazioni più basse, perché anche il verde contribuisce ad assorbire gli inquinanti.

D. – Allo stato attuale delle cose, quali sono gli effetti sulla salute?

R. – L’Organizzazione mondiale della Sanità e l’Agenzia per la ricerca sul cancro hanno classificato l’inquinamento atmosferico – e in particolare le polveri e quindi il particolato – come una sostanza tossica, cancerogena. Quindi, possiamo dire che abbiamo sia degli effetti cronici a lungo termine, con una percentuale maggiore di incidenza eventualmente del tumore polmonare e del tumore della laringe, quindi delle vie respiratorie, sia degli effetti acuti a breve termine, quindi irritazione delle prime vie respiratorie. In soggetti che sono già vulnerabili, perché magari hanno già malattie quali asma o cardiopatici, l’inquinamento atmosferico può causare degli effetti anche acuti a breve termine.

D. – La situazione attuale potremmo dunque definirla critica senza allarmismi?

R. – L’inquinamento atmosferico, lo smog cosiddetto, costituisce sempre una fonte di potenziale rischio. Non dobbiamo arrivare a pensare che dovremmo arrivare a zero, perché questo non è tecnicamente possibile, perché poi ci sono anche delle origini naturali – basti pensare alle polveri del deserto – però certo dovremmo cercare di intervenire in modo strutturale fondamentalmente sulla mobilità e sul riscaldamento domestico, che sono le prime due sorgenti e fonti di contaminazione urbana. Ma anche – e questo mi permetto di sottolinearlo – avendo un comportamento individuale più rispettoso e più consono con quelli che sono i problemi delle grandi città: quindi cercare di limitare l’uso della macchina, non sostare in doppia fila perché si creano ingorghi, limitare anche la velocità. Quindi, ci deve essere anche un comportamento individuale, unito – è ovvio – a interventi strutturali, perché non si può certo dire alle persone di non prendere la macchina se poi non abbiamo i mezzi pubblici…

D. – Le misure prese nelle due principali città – Roma e Milano – in questi giorni sono misure efficaci?

R. – Le targhe alterne non servono a niente. Diminuiscono di qualche punto percentuale: nell’arco delle 24 ore noi registriamo più o meno gli stessi dati. Un blocco totale del traffico, sicuramente migliora…

D. – Anche una sola giornata?

R. – Anche sull’intera giornata. Qui l’anomalia è stato il periodo lungo di superamento di polveri sottili.

D. – Anomalo rispetto agli anni scorsi?

R. – Agli anni scorsi. Per un periodo così lungo, tutti i giorni, non ce lo ricordiamo.

D. – Durante questa fase, fino a quando non pioverà, è possibile continuare a svolgere una vita normale?

R. – Chi fa sport all’aria aperta, lungo le strade, magari anche con traffico intenso, in questo periodo sarebbe meglio lo evitasse. Così come sarebbe meglio evitare che escano per lunghi periodi le fasce di popolazione più vulnerabili e più deboli, quali gli anziani, i bambini e le persone che già soffrono di malattie cardiocircolatorie o respiratorie. 








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