2015-12-27 13:49:00

San Salvatore in Lauro, una delle tre chiese giubilari di Roma


E’ sulla certezza che Dio è misericordioso che si fonda il Giubileo, un tempo di grazia per la riconciliazione, questo è l’orizzonte offerto dall’Anno Santo. I pellegrini potranno incamminarsi verso la Porta Santa della Basilica di San Pietro passando per le tre chiese giubilari, San Salvatore in Lauro è una di queste. Alessandro Filippelli ha intervistato il parroco, don Pietro Bongiovanni:

R. – San Salvatore in Lauro, posta nelle vicinanze della Basilica di San Pietro, è stata scelta come chiesa giubilare per il fatto di essere diventata, negli ultimi anni, un centro molto attivo nell’ambito della preghiera, della confessione, e di tutto ciò che concerne una forte spiritualità basata sul carisma di San Pio da Pietralcina. Questa Chiesa, oltre ad essere un santuario mariano dedicato alla Madonna di Loreto, è anche, da otto anni, il centro dei gruppi di preghiera fondati dal Santo di Pietralcina.

D. – Quali iniziative sono state organizzate per l’Anno Santo, per i pellegrini che giungeranno alla Chiesa di San Salvatore in Lauro?

R. – Anzitutto, noi offriamo continuamente durante la giornata il sacramento della penitenza, e quindi, la possibilità di incontrare un sacerdote che ascolti, diriga, e guidi l’anima che vuole incontrarsi con il Signore. Poi, accanto a questo, ci sono i vari momenti di preghiera, di adorazione eucaristica, in particolare il mercoledì, il venerdì e il sabato. Poi ci sono tutte le iniziative che riguardano la spiritualità di Padre Pio. Ogni 23 del mese è inoltre una giornata intera di preghiera, di riflessione, anche di accostamento ai sacramenti attraverso il percorso spirituale che Padre Pio ci ha indicato. Il segno che accompagna questa giornata è una specie di contatto anche fisico – chiamiamolo in questi termini – con il Santo di Pietralcina: la benedizione con il suo mantello.

D. – Come vi state preparando per l’arrivo delle spoglie di Padre Pio a Roma? Una sosta è prevista anche nella vostra Chiesa…

R. – Avremo, con l’inizio del nuovo anno, una preparazione molto intensa per un avvenimento che per noi è centrale. Il nostro cammino, dal Natale in avanti, sarà centrato verso questo grande avvenimento di grazia, perché dobbiamo definirlo per quello che è. Il Papa ha voluto il corpo di padre Pio a Roma, insieme a quello di San Leopoldo Mandic, per offrire ai sacerdoti e ai fedeli l’esempio di due sacerdoti santi, che hanno fatto del loro sacerdozio un ministero concreto a favore della riconciliazione. Adesso, il Papa lo propone nella essenzialità del suo ministero: un grande apostolo del confessionale. E lì ha avvicinato centinaia di migliaia – si dice addirittura due milioni di persone – al sacramento della confessione. E in questa massa di penitenti ovviamente ci sono state anche delle grandi conversioni e delle grazie straordinarie. Ebbene, noi ci prepareremo per questo avvenimento attraverso un cammino di preghiera, perché in fondo non vogliamo che si riduca a una grande calca di persone che vengano ad assiepare le strade o la Chiesa per un giorno. Vogliamo che sia proprio un cammino di fede che, partendo da San Salvatore in Lauro, si diriga verso la Porta della Misericordia di San Pietro, assaporando il gusto della confessione ben fatta e di una preghiera corale, accorata, devota e, soprattutto, credente.








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