Milano, card. Scola: Gesù vince ogni paura. Educarsi alla gratuità
È un Natale di festa, ma anche di preghiera e riflessione quello che si celebra oggi
nelle principali diocesi italiane. Tanti i fedeli che, in diverse città, hanno partecipato
alle Messe della Notte e del Giorno per celebrare la nascita di Gesù. A Milano, stamani
in Duomo, l’arcivescovo Angelo Scola ha esortato i fedeli a “non temere”, perché Gesù
è “la sorgente della speranza che vince ogni paura”, anche se oggi “la guerra dilaga
in tutto il pianeta, migliaia di uomini e donne sono costretti a fuggire dalle loro
terre e le nostre esistenze appaiono minacciate” dal terrorismo, dallo scarto, dalla
fame, dalla miseria, “da una cultura incapace di accogliere la vita dal concepimento
fino alla morte naturale”. “Questo Natale del Giubileo della misericordia - ha esortato
il porporato - sia occasione per tutti di educarsi alla gratuità”, così da inaugurare
“un legame sociale nuovo e rigenerante per la comunità".
Torino, mons. Nosiglia: Natale non è consumismo.
Testimoniare fede con carità
Di accoglienza ha parlato, invece, il Patriarca di
Venezia, Francesco Moraglia: nel suo messaggio natalizio, il presule ha sottolineato
che il Presepe è “un richiamo all’attenzione per i deboli ed alla riconciliazione,
in opposizione all’individualismo che crea divisione e scarto”. “Il Natale - ha aggiunto
- ci indica la strada per un’umanità nuova”. Dal suo canto, l’arcivescovo di Torino,
mons. Cesare Nosiglia, nella Messa celebrata stamani in Cattedrale, ha esortato i
fedeli a non ridurre il Natale ad “una festa buonista o al consumismo sfrenato”, incoraggiandoli
così ad “andare controcorrente e fare concreti gesti di solidarietà verso i più poveri”.
Centrale anche l’appello a non vergognarsi mai di essere cristiani, ma a dare “una
buona testimonianza di fede” mediante “la carità”.
Bologna, mons. Zuppi: non dimenticare il dramma
dei cristiani in Iraq e Siria
Clima di preghiera anche a Bologna, per il primo Natale
di mons. Matteo Zuppi come arcivescovo della città: alla Messa della Notte celebrata
nella Cattedrale di San Pietro, il presule ha ricordato il dramma dei profughi siriani
“che scappano dalla guerra”, “i cristiani in Iraq colpiti doppiamente dalla violenza"
ed “il buio” di chi non ha lavoro o rischia di perderlo. “Sarà Natale – ha detto l’arcivescovo
– quando uno straniero scoprirà di avere una casa lontano dalla sua e quando la solidarietà
abbatterà il muro” dell’emarginazione.
Napoli, card. Sepe: senza lavoro, non c’è dignità. Appello alla pace
Dall’arcivescovo di Campobasso-Bojano, mons. Giancarlo Bregantini, arriva invece l’esortazione
ad “aprire il cuore”, perché oggi “si proclama la democrazia”, ma poi “non si vive
da fratelli. E la porta aperta per il Giubileo fa poi fatica ad aprirsi nelle nostre
case”. Si sofferma, al contrario, sul dramma della disoccupazione il card. Crescenzio
Sepe, arcivescovo di Napoli che, in un breve video-messaggio natalizio, ribadisce:
“Finché non diamo il lavoro, non rispettiamo la dignità”. Di qui, l’appello alle istituzioni
affinché abbiano come priorità il tema dell’occupazione. L’auspicio del card. Sepe
è anche che Napoli ritrovi la pace fondata su rispetto, dialogo e solidarietà.
Palermo, Mons. Lorefice: Natale è stare dalla parte degli esclusi
Anche il neo arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, ha rivolto un video-messaggio
natalizio ai suoi fedeli: “Celebrare il Natale – ha detto - significa deporre ai piedi
della mangiatoia ogni potenza, ogni vanità, ogni presunzione”, perché Dio è “Colui
che sta in basso”, come il Bambino “posto nella mangiatoia”. Per celebrare degnamente
la Natività, allora – è l’invito del presule – bisogna “stare dalla parte di chi,
come Gesù, porta i segni dell’emarginazione, della sofferenza e dell’esclusione”.
(I.P.)
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