2015-12-25 10:00:00

Cuba: Natale festoso nel ricordo della visita di Francesco


Una grande festa delle famiglie per la Nascita di Gesù. E’ lo spirito di questo periodo natalizio nell’isola di Cuba. Moltissimi i fedeli che, in questi giorni, si sono recati nel Santuario della Patrona di Cuba, Nostra Signora della Carità del Cobre. Al microfono di Marina Tomarro, il commento del rettore del Santurario, padre Ariel Suarez:

R. – Natale è stata una grande festa quest’anno per noi. Il giorno di Natale prima era un giorno in cui si lavorava, si andava a scuola, a Cuba, fino al momento in cui ci ha visitato il grande Papa Giovanni Paolo II. Dal ’98, dunque, il giorno di Natale è stato un giorno di festa nazionale ed è stata una novità per il popolo di Cuba. La grande sfida, allora, per la Chiesa, dopo questo momento, è stata quella di dare contenuto alla festività. Tutte le comunità e le parrocchie si sono incontrate per la Messa ovviamente, ma anche per concerti e rappresentazioni teatrali del Natale, fatte dai bambini del catechismo, dai ragazzi.

D. – Ancora vivo è il ricordo della recente visita di Papa Francesco. Cosa è rimasto di quelle giornate?

R. – La visita di Papa Francesco è stata riconosciuta sicuramente dalla grande maggioranza del popolo cubano come un momento di grande benedizione per tutti. Io mi meraviglio quando gente che frequenta la Chiesa - e anche quelli che non frequentano, ma ogni tanto passano - ti parla e ti commenta qualcosa della visita di Papa Francesco. Alcune delle sue frasi, ad esempio, sono rimaste impresse nei cuori dei cubani. Questo Natale, dunque, è stato sicuramente vissuto con la sfumatura di questa visita di Papa Francesco, che ha invitato la nazione, i giovani, il popolo, le famiglie, a rinnovarsi e ad aprire le porte a Cristo, alla sua forza di speranza.

D. – E’ passato anche un anno dalla ripresa dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba. Quanto anche ha influenzato tutto questo?

R. – Secondo me, la differenza più grande che percepiamo tutti è nei viaggi degli statunitensi che vengono nell’isola o dei cubani che possono andare a visitare lì le loro famiglie. Questo è sicuramente cresciuto molto. C’è un dialogo, ricreato tra popolo e popolo, che certamente apre nuovi orizzonti. E ci auguriamo sicuramente che questa situazione pian piano vada sempre più avanti e porti ancora frutti migliori per i nostri due Paesi, per i nostri due popoli.

D. – Questo è un Natale speciale, perché è un Natale nell’anno del Giubileo della Misericordia. Come state vivendo questo momento?

R. – Tra di noi chi conosce e vive un po’ più intensamente questa realtà del Giubileo della Misericordia sono i nostri fedeli. Il popolo in generale, secondo me, ancora non lo sa. Questa è sicuramente una missione, una sfida per la Chiesa di Cuba. La realtà della misericordia, comunque, è fondamentale all’interno del nostro popolo, perché ci sono delle ferite nella nostra storia recente. Il messaggio e la realtà della misericordia divina sarà la forza e sarà sicuramente anche la medicina, la spinta per nuovi traguardi e nuove mete di riconciliazione, di pace e crescita della fede nel nostro popolo e nella nostra Chiesa.

D. – Cosa le rimarrà di questo Natale?

R. – Il sorriso dei bambini, la gioia di tante famiglie radunate insieme, per vivere un’esperienza di fede.








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