Il cardinale Pietro Parolin ricorda che la droga non si vince con la droga, bisogna piuttosto lavorare sulla prevenzione. Il segretario di Stato ieri sera ha presieduto la Messa di Natale del Giubileo della Misericordia con i tossicodipendenti nel Centro Italiano di Solidarietà di don Mario Picchi a Roma. Il servizio di Alessandro Guarasci:
Niente compromessi con la droga
Il cardinale Parolin ribadisce che la Chiesa, di fronte
al dramma della droga, non può rimanere in silenzio. E così il segretario di Stato
ricorda le parole del Papa pronunciate in più occasioni durante lo scorso anno:
“La droga non si vince con la droga! La droga è un male e con il male non ci possono essere cedimenti o compromessi. Pensare di poter ridurre il danno, consentendo l’uso di psicofarmaci a quelle persone che continuano a usare droga, non risolve affatto il problema”.
No alla legalizzazione delle droghe leggere
Il cardinale ha sottolineato che “le legalizzazioni delle cosiddette ‘droghe leggere’,
anche parziali, oltre a essere quanto meno discutibili sul piano legislativo, non
producono gli effetti che si erano prefisse. Le droghe sostitutive, poi, non sono
una terapia sufficiente, ma un modo velato di arrendersi al fenomeno”.
Don Picchi come il buon samaritano
Le droghe si combattono con “opportunità di lavoro, educazione, sport, vita sana”,
questo per far crescere "l'autostima delle nuove generazioni". E la Chiesa prende
per mano tutti coloro che sono impegnati nel liberarsi da questa schiavitù. Un esempio
è stato don Picchi, che il cardinale ha paragonato al “buon samaritano della parabola
di Gesù”.
Le vostre vite raccontano la resurrezione di Cristo
“Le vostre vite – ha detto ancora il porporato - con le cicatrici che parlano di sofferenza
e di dolore, raccontano però anche la risurrezione di Cristo che si compie in voi”. I
casi di successo ci sono e “abbiamo davanti agli occhi l’esempio di tanti giovani
che, desiderosi di sottrarsi alla dipendenza dalla droga, si impegnano a ricostruire
la loro vita. È uno stimolo a guardare in avanti con fiducia”.
No alle nuove dipendenze, sì alla prevenzione
Il cardinale ha poi messo in guardia dalle nuove dipendenze, come "il grave fenomeno
della dipendenza compulsiva verso la navigazione in internet, lo shopping, il gioco
d’azzardo, il cibo e il sesso”. Un passo fondamentale è la “prevenzione che si traduca
in un intervento sulla comunità nella sua interezza, affinché l’azione educativa,
culturale e formativa coinvolga il più ampio numero di ragazze e ragazzi, e non soltanto
gruppi a rischio”.
Banche, immigrazione, simboli religiosi
A margine della celebrazione il segretario di Stato ha fatto cenno all'appello al
Papa da parte di un gruppo di risparmiatori delle quattro banche salvate dal governo.
Il cardinale ha fatto notare che Francesco si è sentito molto partecipe delle vicende
della gente. E sulle tragedie dell'immigrazione ha chiesto che la comunità internazionale
dia risposte efficaci. Poi, i simboli religiosi: non offendono i credenti di altre
religioni, no dunque ad arretramenti.
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