In Myanmar ci sono "tutte le ragioni per festeggiare con l'angelo che a Natale ha cantato: Gioia a tutto il mondo! Natale è un invito a uscire dalla nostra oscurità e vivere nella luce, ad accogliere la luce in modo che il nostro cuore possa veramente essere riempito di gioia": lo afferma il card. Charles Bo, arcivescovo di Yangon, nel suo messaggio diffuso in occasione del Natale. Una parola-chiave del messaggio, inviato dal cardinale all'agenzia Fides, è "buona volontà", che riecheggia nell'annuncio degli angeli: "e pace in terra agli uomini di buona volontà".
Il Myanmar vede l'alba di un cambiamento
"Con le elezioni generali dell'8 novembre, la nostra nazione vede l'alba di un cambiamento.
Spetta a noi permettere che sorga un giorno luminoso. Quello che viene è un anno di
benedizione per ognuno di voi, fratelli e sorelle. Dimenticando tutto il passato,
le tenebre dell'odio, possiamo realizzare il messaggio di pace rivolto a tutte le
persone di buona volontà", afferma il cardinale. "La buona volontà è una conditio
sine qua non per l'acquisizione della pace", rimarca, invitando a “costruire un nuovo
Myanmar, un nuovo cielo e una nuova terra", grazie alla buona volontà di ciascuno.
Invito a costruire la pace tra le comunità del Paese
Il messaggio invita " tutti gli uomini e le donne di buona volontà ad unire le forze
in Myanmar", costruendo la pace tra le comunità, "mai diffondendo discorsi di odio".
Elogia poi i vincitori delle elezioni per aver dimostrato sagacia, "proponendo un
governo di riconciliazione nazionale", apprezzato dalla Chiesa. Chiede a chi ha perso
le elezioni di "accettare il verdetto e accogliere con favore i vincitori", trasferendo
in modo pacifico il potere.
L'esercito può diventare "guardiano della transizione democratica"
Invoca la buona volontà dei militari, affermando di "credere sinceramente nel cambiamento
del cuore dell'esercito" che può diventare "guardiano della transizione democratica".
Si dice “certo della buona volontà dei leader religiosi e delle religioni”, per dare
prova di "prendersi cura gli uni degli altri" abbandonando " i tentativi di abusare
della religione per scopi politici".
La Chiesa invoca un tempo di perdono e di riconciliazione nazionale
In particolare il card. Bo vede e auspica la buona volontà della Chiesa, "una delle
poche organizzazioni nel Paese che è davvero di carattere nazionale avendo al suo
interno gente di ogni tribù, lingua ed etnia". La Chiesa - conclude - "è chiamata
a stare con i più emarginati, per garantire che la democrazia sia inclusiva, indirizzata
verso i più vulnerabili". In occasione del Natale, la Chiesa in Myanmar ribadisce
il proprio contributo nella costruzione della nazione, pur ferita da tanti problemi,
operando per "un tempo di guarigione, non di vendetta. Un tempo per il perdono, un
momento per la riconciliazione nazionale". (P.A.)
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