2015-12-23 19:59:00

Banche: disputa Italia-Ue che rimarca sono aiuti di Stato


Prosegue la disputa tra l’Italia e l’Unione europea sugli aiuti alle banche fallite disposti dal governo Renzi. In una lettera riservata del 19 novembre scorso – resa nota oggi – inviata al ministro dell’Economia Padoan, i commissari Ue alla Concorrenza e alla Stabilità, Vestager e Hill, sollevano obiezioni all’uso del Fondo interbancario di tutela dei depositi per il salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche e Casse di risparmio di Chieti e Ferrara. Il servizio di Roberta Gisotti

L’Unione europea aveva messo nero su bianco la sua posizione sul salvataggio della quattro Banche. “Se un Paese membro opta per lo schema europeo di garanzia dei depositi per ricapitalizzare una banca – sostiene l’Ue – allora è soggetto alle regole comunitarie sugli aiuti di Stato”. L’Ue puntualizza a seguito delle polemiche che “il sostegno pubblico deve arrivare solo in ultimo ricorso”, altrimenti le regole Ue che salvaguardano i contribuenti “potrebbero essere facilmente aggirate”. Il nodo tra Roma e Bruxelles, riguarda l’azzeramento di tutte le azioni e di tutte le obbligazioni subordinate delle Banche risolte, che il Governo Renzi, voleva evitare, ricorrendo per decreto al Fondo interbancario di garanzia dei depositi, che tutela i conti correnti, alimentato dai contributi di 208 Banche italiane. Ma l’Ue ha bocciato questa ipotesi, che obbligando i privati ad intervenire, configura comunque un aiuto di Stato.

Collegata al fallimento delle quattro banche l’inchiesta a Civitavecchia sul pensionato Luigino D’angelo, che si è tolto la vita il 28 novembre scorso, dopo aver perso i suoi risparmi investiti in obbligazioni subordinate di Banca Etruria. Oggi la Guardia di Finanza ha compiuto una perquisizione nella sede bancaria della cittadina laziale. Oltre al reato di istigazione al suicidio si ipotizza infatti anche quello di truffa per essere stato indotto senza consapevolezza all’acquisto di prodotti finanziari ad alto rischio.

Intanto il Comitato dei risparmiatori vittime delle Banche fallite, ha lanciato un ultimatum al 31 dicembre per un accordo soddisfacente, pena la chiusura di ogni rapporto con gli istituti salvati, oltre all’avvio di cause legali contro i responsabili. Le associazioni dei consumatori hanno presentato denunce in nove procure contro la Banca d’Italia, che non avrebbe coperto le sofferenze delle Banche fallite.

 

 

 

 








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