2015-12-22 14:36:00

Spagna: difficoltà per la formazione del nuovo governo


Dopo le elezioni di domenica scorsa, domina l’incertezza politica. I Popolari del premier Rajoy, vincitori, ma fortemente ridimensionati, cercano di raccogliere consensi per la formazione di un governo di coalizione da parte degli altri partiti: i socialisti, avversari storici, la nuova sinistra indipendentista di Podemos e i centristi di Ciudadanos. Sulle ipotesi del possibile esecutivo, Giancarlo La Vella lo ha chiesto all’ispanista Claudio Venza dell’Università di Trieste, condirettore della rivista “Spagna Contemporanea”:

R. – Ci potrebbe essere un governo del Pp con l’accordo di Ciudadanos, oppure un’unione verso sinistra anche con gli autonomisti. Al di là della questione dei numeri, direi che con queste elezioni si è rivelata la fine del bipartitismo. Adesso la cornice parlamentare comprende quattro protagonisti e l’accordo può esistere in un senso paradossale contro il  Pp che in teoria ha vinto, ma in realtà ha perso.

D. – Ci sono invece delle chance per i socialisti - secondo partito - nel creare il governo? E con quali alleanze politiche?

R. – Il Psoe è un po’ l’ago della bilancia, perché è un po’ diviso tra chi vorrebbe accettare una sorta di grossa coalizione, come pare richieda anche il Paese guida in Europa, la Germania, oppure chi vorrebbe invece orientarsi verso un accordo più caratterizzato, più progressista - per così dire - accordandosi con Podemos, questo nuovo movimento, sorto dalle grandi mobilitazioni di qualche anno fa e che rappresenta la parte più viva, più attenta e più disponibile ad una sorta di protagonismo della società spagnola.

D. – Tra l’altro Podemos pone come condizione, per la partecipazione a qualsiasi governo, l’effettuazione del referendum in Catalogna …

R. – Questo è un tema centrale. Accanto alla Catalogna, ricordiamo che c’è anche la situazione dei Paesi Baschi, che non è assolutamente risolta né pacificata. Non è un caso che sia la Catalogna, che i Paesi Baschi, sono le due regioni nelle quali questo neo-partito si è affermato sugli altri, anche sui grandi apparati del Pp e del Psoe.

D. – Molti osservatori parlano della possibilità di un governo di minoranza …

R. – Potrebbe essere una soluzione estrema, in attesa di una chiarificazione, che forse dovrebbe avvenire con ulteriori consultazioni elettorali, ma è un’ipotesi che si fonda sempre su un sostanziale accordo. Se tutti gli altri votano contro in modo massiccio, anche questo governo di minoranza non starebbe a lungo in piedi.








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