2015-12-21 07:56:00

Yemen. Nessun accordo, negoziati rinviati al 14 gennaio


“Abbiamo fatto progressi notevoli ma insufficienti”. Con queste parole il mediatore dell'Onu, Ismail Ould Cheikh Ahmed, ha riferito del mancato accordo tra le parti coinvolte nel conflitto nello Yemen, riunite ieri a Ginevra. Il negoziato riprenderà il 14 gennaio in una sede ancora da stabilire, mentre resta in bilico la possibilità di estendere la durata del cessate-il-fuoco. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Due gruppi di consiglieri militari e politici, ai due lati opposti di un tavolo, a discutere chini su una mappa di movimenti di uomini, mezzi e in sostanza della possibilità di ridurre al silenzio armi che hanno già fatto oltre seimila morti. Ma sei giorni di trattative, sotto l’egida Onu, non sono bastati a far emergere l’equilibrio necessario al cessate-il-fuoco nello Yemen. Così, le delegazioni riunite dal 15 dicembre a Ginevra hanno deciso ieri sera di non decidere e di darsi appuntamento al 14 dicembre per un nuovo round di colloqui da tenersi ancora in Svizzera o forse in Etiopia. Il mediatore Onu, Ismail Ould Cheikh Ahmed, ha riferito che la delegazione a guida saudita e quella dei ribelli Houthi - il movimento sciita che ha cacciato lo scorso gennaio il presidente dal Palazzo si Sana’a – hanno concordato di creare una commissione bilaterale “di contatto e distensione”, con la supervisione delle Nazioni Unite, allo scopo di individuare misure che favoriscano un clima di dialogo e consentano il rilascio di prigionieri di guerra e di detenuti politici. Il cessate-il-fuoco in vigore dall’inizio di questa tornata di colloqui, pur ripetutamente violato, ha comunque permesso di trasportare piccole quantità di aiuti nelle zone di guerra, in un Paese colpito da una gravissima crisi umanitaria. E la tregua, ha detto il ministro degli Esteri yemenita, Abdel Malek al-Mekhlaf, potrebbe essere estesa per un’altra settimana se i ribelli Houthi si impegnassero a rispettarla.








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