2015-12-21 14:30:00

Vescovi Usa: religioni unite contro la violenza in nome di Dio


“Affrontiamo le minacce estremiste con coraggio e compassione, riconoscendo che cristiani, ebrei, musulmani e molte altre religioni sono unite nell’opporsi alla violenza perpetrata nel loro nome”: scrive così mons. Joseph Kurtz, presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, nel suo messaggio per il Santo Natale. Nel documento, il presule fa riferimento anche alla recente strage di San Bernardino, in California, costata la vita a 14 persone e rivendicata dal sedicente Stato Islamico, e sottolinea: “Violenza ed odio, nel mondo, devono essere affrontate con determinazione”.

Cristiani siano messaggeri di speranza
Per questo i cristiani sono “chiamati ad essere messaggeri di speranza e voci profetiche contro la violenza insensata, che non può mai essere giustificata invocando il nome di Dio”. Pensando alle “vite innocenti” strappate via da simili episodi, il presule statunitense incoraggia i fedeli a “resistere all’odio ed al sospetto che portano a politiche di discriminazione” ed esorta, al contrario, ad “incanalare le emozioni verso la cura e la protezione che nascono dall’amore e divengono una vibrante testimonianza della dignità di ogni persona”.

Leggi su immigrazione siano umane, no a politiche della paura
Quindi, lo sguardo del presidente dei vescovi Usa si allarga alla questione migratoria per chiedere “leggi umane che garantiscano la sicurezza del Paese, ma non colpiscano specifiche classi di persone, basate sulla religione”. Infatti, spiega il presule, “politiche della paura servono solo ad offrire agli estremisti un terreno fertile ed a spianare la strada verso un futuro timoroso e diviso”. Di qui, l’appello contro “le discriminazioni religiose”, incluse quelle subite dai “fratelli e sorelle musulmani”.

Regolamentare in modo responsabile le armi da fuoco
“Salda nell’impegno verso i rifugiati in fuga da gravi persecuzioni”, la Conferenza episcopale degli Stati Uniti conclude il suo messaggio natalizio ricordando il suo “sostegno ai servizi sociali per i disabili mentali” ed auspicando una “regolamentazione responsabile per le armi da fuoco”. (I.P.)








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