2015-12-21 14:33:00

Slovenia: referendum boccia legge su nozze e adozioni gay


Per la seconda volta dal 2012, la Slovenia ha detto no all’equiparazione delle unioni omosessuali al matrimonio tra un uomo e una donna e alla possibilità che coppie dello stesso sesso possano adottare bambini. Contro la legge che introduceva il nuovo diritto di famiglia, ieri si è espresso il 63,3% degli sloveni che si sono recati alle urne per il referendum abrogativo. Ampiamente superato il quorum del 20% degli aventi diritto al voto. Decisiva la mobilitazione dal basso dei movimenti pro-family e anche della Chiesa locale, come conferma, al microfono di Marco Guerra, il vescovo ausiliare di Lubiana, mons. Franc Sustar:

R. – Posso salutare con la gioia nel cuore dopo questa vittoria del referendum sulla famiglia, perché sembrava una vera battaglia, non solo negli ultimi mesi ma già da qualche anno: due anni e mezzo fa c’era già stato un referendum che aveva rifiutato una legge che voleva cambiare l’impostazione della famiglia. Poi, adesso è venuto un governo nuovo, ancora più a sinistra e alcuni mesi fa, hanno preso la stessa legge con lo stesso contenuto. Allora sono state avviate le iniziative per svolgere un referendum contro questa legge votata dal Parlamento. Così, veramente l’abbiamo vissuta come una battaglia. In questi ultimi mesi ci sono state molte occasioni per parlare della problematica della famiglia, dell’omosessualità: mi sembra che sia stata un’occasione opportuna per chiarire molte cose che riguardano la famiglia, il ruolo del padre, della mamma e soprattutto il problema dell’adozione. E’ stata veramente una lotta, perché il governo ha parteggiato per questa legge mentre dall’altra parte ci sono state molte iniziative civili, molti movimenti cristiani, cattolici ma anche altri movimenti non legati alla Chiesa, di gente però che ha riflettuto sul valore della famiglia intesa nel senso tradizionale. Tante discussioni, tanti convegni ma anche tanta, tanta preghiera. Molte iniziative ci sono state, che però non sono risaltate pubblicamente.

D. – E’ stata una vittoria dal basso, del popolo, che però è stata aiutata dalla Chiesa: la Chiesa si è mobilitata. Quindi, se si lavora, si vince, se ci si mobilita si vince: questo è il messaggio che si manda all’Europa …

R. – Sì, questo è il messaggio. Anche noi vescovi abbiamo preso una posizione chiara, molto chiara, senza offendere gli altri ma per esprimere in poche parole il riferimento della Chiesa e lo sguardo che la Chiesa ha per la famiglia e per le coppie. E questo ha aiutato molto i laici ad andare e lavorare per la famiglia. Non era un’azione “contro” gli altri, ma noi lavoriamo, ci battiamo “per” la gente, “per” la famiglia, “per” i bambini. E quello che è accaduto comporta un messaggio che significa che si può vincere se si lavora in modo molto preciso, organizzato e ben preparato. Ci sono state molte iniziative con conferenze, con filmati, con internet … tante, tante iniziative civili. Ringraziamo tanto i media cattolici…Radio Ognjišče e anche la Radio Vaticana, soprattutto il Programma sloveno, con Ivan Herzog, il padre gesuita che ogni giorno tanto fedelmente ha trasmesso tutte le informazioni. Ci ha incoraggiato anche Papa Francesco: cinque giorni fa ha mandato un augurio, una preghiera per queste nostre situazioni e si è soffermato, sottolineandola, sull’importanza della famiglia e della lotta per la famiglia. Siamo tanto grati al Santo Padre e anche alla Radio Vaticana.

D. – Quindi, su questioni come l’adozione per le coppie dello stesso sesso, sulla filiazione tra coppie omosessuali, vediamo che bisogna prendere una posizione in difesa del bambino. Questa è una posizione anche laica, che va al di là del credo religioso …  Avete quindi visto la partecipazione di persone di ogni provenienza?

R. – E’ proprio così: tutte le persone, di ogni provenienza, anche di altre religioni, anche da parte degli ortodossi, anche dei musulmani, la loro posizione è stata chiara. Siamo andati insieme alle urne del referendum. E’ importante vedere che qui non si trattava soltanto di persone omosessuali, ma che c’era dietro un’altra teoria, un’ideologia: l’ideologia del gender; è solo una scusa parlare tanto delle persone omosessuali, ma dietro c’è l’intenzione di introdurre la teoria del gender, estranea alla mentalità della gente.








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