2015-12-21 17:11:00

Papa alla Curia, Piero Coda: richiamo a coerenza evangelica



All'altezza del Vangelo

"Quello delle 'virtù necessarie' è un catalogo formidabile che, assieme all'elenco delle 'malattie curiali' tracciato lo scorso anno, resterà un classico nella storia della Chiesa. Con puntualità e molta esperienza di governo pastorale e discernimento spirituale, il Papa ci ha offerto indicazioni concretissime che vanno al cuore delle  azioni, delle prassi e dei modi di pensare degli uomini di Chiesa, in qualunque comunità cristiana o organizzazione d'ispirazione cristiana si trovino a vivere, per aiutarli a essere all'altezza del Vangelo". 

Coerenti, creativi e professionali

Così, don Piero Coda, preside  dell’Istituto Universitario Sophia e membro della Commissione teologica internazionale, commenta il discorso rivolto da Papa Francesco alla Curia romana, nella Sala Clementina, in occasione degli auguri di Natale. "La nota fondamentale di questo catalogo delle virtù - prosegue il teologo - è soprattutto l'evangelicità, cioè un invito ad essere soprattutto coerenti con il Vangelo, creativi, profondamente umani e professionali, affinché lo slancio del Vangelo sia davvero efficace e porti frutto".   

Essenzialità e riforma

"Il tema del discernimento, classico della spiritualità ignaziana, mi pare ritorni in ogni luogo di questo catalogo", aggiunge Marco Vergottini, docente di teologia pastorale a Padova e ricercatore presso l’Istituto Paolo VI di Brescia. "Francesco sembra preoccupato soprattutto dalla necessità di ritornare all'essenziale e di ribadire con risolutezza l'idea di una 'Ecclesia sempre reformanda'. Sembra quasi che Francesco si rifaccia agli 'abiti virtuosi' del cristiano, cari a Giuseppe Dossetti. L'obbiettivo è pervenire a una spiritualità che affondi le sue radici nell'umano". "Quello di oggi credo vada messo in collegamento con un altro discorso del Papa, pronunciato il 17 ottobre scorso in occasione del cinquantesimo anniversario dell'istituzione del Sinodo dei vescovi. Là si parlava di una spiritualità e di una pastoralità che devono fare leva sulla sinodalità e sulla decentralizzazione. Mettere insieme i due discorsi aiuta a capire qual è il disegno del Papa per la conversione della nostra attitudine di credenti e per la conversione dell'attitudine con cui la Chiesa vive la sua missionarietà". 

Misericordia di fronte agli scandali

Sia in occasione dell'incontro pre-natalizio con la Curia, sia, subito dopo, salutando i dipendenti vaticani, Francesco ha fatto riferimento agli 'scandali' che hanno convolto il Vaticano. In quest'ultima occasione ha chiesto perdono per essi ai dipendenti della Santa Sede e ha li invitati a pregare per chi ne è stato coinvolto. Incontrando la Curia ha invece ricordato che le 'cadute delle persone e dei ministri' sono 'occasioni di crescita e mai di scoraggiamento'. "Il Papa ci invita a tener conto della nostra fragilità che non vuol dire 'buonisticamente' lasciar correre delle cose", spiega don Piero Coda. "Il marcio va individuato, eliminato. Ma allo stesso tempo bisogna perdonare le persone e - nella consapevolezza della fragilità di tutti - dobbiamo camminare insieme". "Quindici giorni fa ero in Vaticano - ricorda ancora il teologo - per la riunione della Commissione teologica. Il Papa era appena rientrato dal suo viaggio in Africa. Ho scoperto che durante la sua assenza le Guardie svizzere avevano organizzato un'adorazione eucaristica continua per sostenere con la preghiera la sua azione missionaria e sono rimasto veramente colpito da questo. Anche dove ci può essere qualcosa che non funziona, c'è sempre tanto più grande bene e tanto più grande amore, speranza e fede". 








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