2015-12-20 14:21:00

Il Pontefice benedice i "Bambinelli" in Piazza San Pietro


All’Angelus il Papa ha ricordato la presenza dei numerosi bambini del Centro oratori romani, che sin da questa mattina sono giunti a piazza San Pietro, per la tradizionale benedizione dei "Bambinelli" e per la celebrazione del Giubileo dei bambini degli oratori. Il servizio di Marina Tomarro:

"Cari bambini, sentite bene: quando pregherete davanti al vostro presepe, ricordatevi anche di me, come io mi ricordo di voi. Vi ringrazio, e buon Natale". 

Il primo dei saluti all’Angelus è stato rivolto da Papa Francesco ai piccoli del Centro oratori romani giunti in Vaticano, per la tradizionale benedizione dei "Bambinelli" e per il Giubileo dei bambini degli oratori della capitale italiana. La loro giornata è iniziata con la Messa nella Basilica di San Pietro presieduta dal cardinale Angelo Comastri: prendendo come esempio la figura di madre Teresa di Calcutta, il porporato ha spiegato loro che era proprio il piccolo Gesù a dare alla beata il coraggio di andare nelle strade pericolose della sua città per cercare i poveri da accudire. Ascoltiamo le sue parole:

“Chi ha dato a questa donna la forza di compiere questi gesti? Quel Bambinello che voi volete oggi mettere al centro della vostra casa! Ecco perché dobbiamo essere grati a Gesù: da quel Bambino è nata la più grande rivoluzione della storia, la rivoluzione dell’amore che è passata attraverso San Francesco, San Vincenzo de' Paoli, Madre Teresa di Calcutta e tantissima gente che ancora oggi continua – anche tra le bombe! – a seminare l’amore. Questo è il cristianesimo! Questo è ciò che ha portato Gesù nel mondo”.

E il porporato ha ricordato anche l’importanza del Centro oratori romani che quest’anno festeggia 70 anni dalla fondazione, come luogo importante per la formazione e l’educazione dei bambini e degli adolescenti. Ascoltiamo ancora il cardinale Comastri:

“Quanto è importante che i ragazzi abbiano luoghi di amicizia pulita, luoghi di amicizia serena, luoghi di amicizia dove si trasmette la fede, dove si gioca anche in pace, serenamente. Ringraziamo il Centro oratori romani e tutti coloro che danno il loro tempo, il loro cuore perché l’incontro dei ragazzi sia un incontro bello, un incontro che fa divertire ma lascia buoni”.

Grandissima la gioia e l’entusiasmo dei bambini e dei loro genitori presenti in piazza San Pietro. Ascoltiamo le loro emozioni:

R. – E’ una cosa molto importante per me. E’ già la terza volta che ci vengo, però è sempre la stessa emozione che mi sale nel cuore, perché è veramente bello vedere Papa Francesco, affacciato alla finestra, benedire i Bambinelli.

D. – Cosa chiedi tu a Gesù Bambino?

R. – Di portare pace nella mia casa e di proteggere me, mia madre e tutte le persone che mi stanno care.

R. – Vorrei chiedere al Bambino Gesù di far stare bene tutti i bambini che stanno male e di fare venire nel mondo la pace.

R. – Da bambini venivamo anche noi; poi siamo diventati catechisti all’oratorio e adesso accompagniamo i nostri figli.

D. – Cosa vuol dire portare i bambini alla benedizione dei Bambinelli?

R. – Vuol dire far loro conoscere la realtà degli oratori: che siamo un unico grande oratorio. Compiere insieme a loro un atto concreto, unisce noi tutti…

R. – E’ importante oggi ancora di più, in un mondo in cui si dimentica del presepe, in cui diventa difficile spiegare un presepe a scuola oppure farlo in famiglia, che i bambini portino a casa la gioia di farlo e di farlo poi benedire dal Santo Padre, secondo noi è un segno importantissimo per fare in modo che questa tradizione sia in futuro sempre portata avanti.

R. – E’ importante perché si dà loro la possibilità di condividere, insieme a tanti altri ragazzi, coetanei loro, la gioia di poter “offrire” il loro Bambinello. Quindi tornano a casa ricchi di un ulteriore dono, forse il dono più bello, che è il Natale. E’ una bellissima tradizione che noi cerchiamo di rispettare ogni anno.

D. – Come ti chiami?

R. – Michele.

D. – Cosa chiedi al Bambino Gesù?

R. – Di far stare bene tutti gli ammalati e la mia famiglia.








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