Favorire la trasformazione missionaria di diocesi, parrocchie e comunità cristiane, con l’intento di realizzare una conversione della Chiesa in Spagna, ravvivandone l’ardore evangelizzatore. Per riuscirci occorrerà uscire e andare incontro ai cristiani praticanti ma «routinari e conformisti», ai molti cristiani battezzati non praticanti e al «crescente numero di concittadini che non hanno ricevuto l’annuncio di Gesù Cristo, che vivono ai margini della Chiesa di Dio senza il dono della fede». È questo il principale obiettivo del Piano pastorale 2016-2020 della Conferenza episcopale spagnola, intitolato Iglesia en misión al servicio de nuestro pueblo e presentato mercoledì scorso a Madrid.
Una nuova tappa evangelizzatrice
Come riferisce L’Osservatore Romano, il documento, approvato dall’assemblea plenaria
svoltasi dal 16 al 20 novembre, trae spunto in particolare dall’invito di Papa Francesco,
contenuto nell’Evangelii gaudium, a «una nuova tappa evangelizzatrice». Nella sua
prima parte, dal titolo «Uno sguardo compassionevole al nostro mondo», il piano offre
una descrizione allarmata della cultura dominante. «Si percepisce — scrivono i vescovi
— la scarsa valorizzazione sociale della religione»; l’«aconfessionalità dello Stato
si esprime in una secolarizzazione di tutta la società» e «si dà un valore assoluto
alla propria libertà che porta alla conclusione che tutto ciò a cui aspiriamo è giusto.
Al via il 22 gennaio, con Giornata di digiuno e preghiera
Attraverso questa chiave di lettura, i desideri bastano per creare veri diritti»,
«l’uomo è diventato la misura di tutte le cose e la realtà ha valore solo se favorisce
o pregiudica interessi e desideri particolari». Nonostante le difficoltà, l’episcopato
spagnolo invita a non lasciarsi prendere dallo scoraggiamento. Le proposte pastorali,
contenute nella seconda parte del documento, individuano cinque tappe, una per ogni
anno del piano che prenderà il via con una Giornata di digiuno e preghiera il 22 gennaio.
2016: esigenze dell’evangelizzazione. 2017: missione e vocazione
Per il 2016 è prevista, in ogni organismo ecclesiale, una riflessione sulle esigenze
attuali dell’evangelizzazione, allo scopo di porre i servizi pastorali «in stato di
revisione, conversione e missione», nel cinquantesimo anniversario dell’istituzione
della Conferenza episcopale spagnola, datata 3 ottobre 1966. Un congresso internazionale
ne approfondirà le dimensioni teologica, canonica e pastorale. Nel 2017 si porrà la
Chiesa in «stato di missione permanente»: tutte le comunità cristiane saranno invitate,
con la loro azione, «a irradiare nel mondo la gioia di Cristo», e ci si concentrerà
sulla generale vocazione alla santità e sulla specifica vocazione al ministero sacerdotale,
alla vita consacrata e al laicato cristiano.
2018: annuncio Parola di Dio. 2019: liturgia
L’annuncio della Parola di Dio sarà invece al centro del piano pastorale per il 2018.
Per rafforzare la catechesi e la predicazione, i vescovi si rivolgono agli agenti
pastorali che sono al servizio della trasmissione della fede: sacerdoti, genitori,
catechisti, missionari, educatori, docenti. Verranno «sostenuti nella loro identità
cristiana, nell’adeguata formazione, nella specifica spiritualità, nell’impegno ecclesiale».
Si cureranno pastorale familiare e preparazione al matrimonio. Nel 2019 attenzione
sarà data alla celebrazione del mistero cristiano, con l’obiettivo di promuovere una
partecipazione dei fedeli alla liturgia «più autentica, fruttuosa e attiva», rivitalizzando
per esempio l’appuntamento domenicale.
2020: dimensione caritativa
Il 2020, anno conclusivo del piano pastorale, verrà invece dedicato alla dimensione
caritativa, per soddisfare le necessità dei più poveri e rinnovare lo spirito dell’azione
ecclesiale, attraverso anche una migliore conoscenza della dottrina sociale, a partire
dall’enciclica Laudato si’. Formare persone in grado di essere testimoni di Cristo
nel mondo e, con il loro impegno, favorire la trasformazione della società secondo
il piano di Dio: questo — sottolinea la Conferenza episcopale spagnola — l’obiettivo
finale del piano pastorale. (I.P.)
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