2015-12-19 15:26:00

Giubileo: una Porta Santa anche all'aeroporto di Fiumicino


Un vero e proprio "hub" della Misericordia per passeggeri e personale di volo e di terra. E’ la Porta Santa che verrà aperta domani nella cappella dell’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci, a Fiumicino, con una semplice cerimonia e la celebrazione della Santa Messa. Voluto da mons. Gino Reali, vescovo della diocesi di Porto e Santa Rufina, questo singolare luogo giubilare avrà anche l’obiettivo di dare sollievo dopo la fatica quotidiana e rispondere a quel desiderio di pace di cui il viaggiatore è spesso alla ricerca. Federico Piana lo ha intervistato:

R. – Fiumicino è una grande realtà: è come una città nella città, una città mobile, fatta di persone – tante persone – che lavorano lì, ma ancora di più fatta di gente che transita, che viaggia. Quindi mi sembrava doveroso, bello, che all’interno di questa città ci fossero uno spazio di preghiera e una possibilità per tutti; un invito ad entrare proprio nel messaggio dell’Anno della Misericordia, così come ce lo ha voluto dare e donare Papa Francesco.

D. – Un motivo che l’ha spinta ad aprire questa Porta Santa all’aeroporto di Fiumicino è la presenza di molti viaggiatori, i cosiddetti “frequent flyers”: persone che viaggiano spesso e che magari, viaggiando in tutto il mondo per motivi di lavoro, non hanno poi la possibilità di andare a varcare un’altra Porta Santa, e tanto spesso vivono in solitudine…

R. – L’aeroporto è un luogo nel quale la gente transita, ma anche dove sosta. Ci impressiona sempre quando entriamo in un aeroporto vedere la gente: chi va, chi si ferma, chi magari è costretto anche a rimanere per tanto tempo. Penso che la Porta Santa sia una proposta e un’offerta di aiuto per quelle persone che in quel momento magari - come diceva - vivono e sentono fortemente anche la solitudine, hanno bisogno di un momento e di un ambiente accogliente di preghiera, di riflessione. Basta solo attraversare quella Porta, poi il Signore farà il resto. La Porta Santa di Fiumicino non è la Porta della grande basilica, non ci saranno grandi celebrazioni: è l’offerta di uno spazio di silenzio, di preghiera personale, di un percorso di accoglienza, proprio del dono della misericordia che il Signore personalmente vuole fare a tutti.

D. – Un’attenzione dedicata anche ai professionisti che lavorano lì…

R. – Incontrando tante persone che lavorano nell’aeroporto, nei mesi precedenti ho raccomandato di prepararsi per un servizio straordinario nel tempo giubilare di accoglienza per i pellegrini. Ho avvertito il desiderio di tante persone costrette a trascorrere intere giornate in aeroporto, e spero che possano avere anche loro un accesso facilitato a questo momento di preghiera, e possano sentirsi parte di un popolo, di quel Popolo di Dio che ha più occasioni di tante persone che lavorano lì di radunarsi nelle proprie comunità. Certamente questa Porta Santa sarà per coloro che sono costretti dal proprio lavoro a rimanere lontani dalla celebrazione o dalla preghiera della propria comunità, l’occasione per recuperare questa possibilità.

D. – Torniamo ai pellegrini, mons. Reali, perché la Porta Santa di Fiumicino è la prima Porta Santa che tecnicamente vedono: nel senso che arrivano lì con gli aerei e potrebbero già andare in cappella e attraversare questa Porta Santa…

R. – Sì, mi viene il pensiero di riproporre il pensiero della nostra chiesa diocesana. Noi, come comunità cristiana, siamo nati nei primi tempi della Chiesa, e siamo nati proprio come porta di accoglienza e accesso alle tombe degli Apostoli. Una volta a Fiumicino c’era il porto, oggi c’è l’aeroporto: principale punto di arrivo. Questo fatto ci consente di tener fede a una vocazione che la Provvidenza ha voluto affidarci: quella di accogliere i pellegrini, accompagnarli con la fraternità di cui siamo capaci nel loro pellegrinaggio verso le Tombe degli Apostoli.








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