2015-12-18 12:42:00

Presepe trentino in Piazza San Pietro: segno di fede e fraternità


Il Presepe allestito quest'anno in Piazza San Pietro è opera della comunità trentina. Al microfono di Luca Collodi, ce ne parla il coordinatore dell'iniziativa della Provincia autonoma di Trento, Dino Leonesi:

R. – Vorrei fare una premessa che spiega il motivo per cui Trento ha voluto essere in Piazza San Pietro per realizzare il grande Presepe: perché, soprattutto quest’anno, sul piano valoriale, la comunità trentina ha la convinzione forte che non ci sia simbologia più potente e più universalmente conosciuta come quella del Presepe. Infatti a poche settimane dal Sinodo straordinario sulla famiglia, riteniamo che la Santa Famiglia di Nazareth ricordi che l’umanità è costituita anche e soprattutto da chi fatica a tenere il passo di un mondo troppo orientato sul “diviso” piuttosto che sulla comunità. Quindi guardando il Presepe non possiamo non pensare alle immani tragedie dell’immigrazione, della povertà, della fuga dai conflitti che hanno spento le vite di tanti innocenti a pochi metri dalla terra promessa. Allora da un decennio la provincia autonoma di Trento ha fatto un percorso estremamente puntuale per quanto attiene alla valorizzazione dell’idea del Presepe.

D. - Questo per dire che il Presepe ha un linguaggio universale che guarda l’uomo ed è espressione di dialogo, accoglienza, misericordia e speranza …

R. – Sicuramente ed è per questo che noi abbiamo come istituzione pubblica voluto questa iniziativa in quanto riassume la bellezza dei valori di fratellanza, di amicizia, di fede, di interesse che la comunità trentina ha nel proprio Dna e che continua ad esprimere.

D. - Cerchiamo di descrivere questo Presepe …

R. - L’allestimento che abbiamo realizzato in Piazza San Pietro si compone di figure a grandezza naturale in legno scolpito e dipinto. I gruppi principali sono due: la Natività con Maria, Giuseppe e il Bambino al centro della scena, e tre Re Magi in arrivo per l’adorazione. Queste sei figure vestite secondo i canoni classici dell’iconografia della nascita di Gesù, sono sorvegliate dall’alto da un Angelo. A fare da contorno ci sono alcuni personaggi con abbigliamento tipico dei paesi dolomitici del Trentino di metà Novecento. Una delle figure maschili è china nell’atto di porgere aiuto ad un anziano, in una raffigurazione della Misericordia. Quindi anche simbolicamente abbiamo voluto produrre il concetto e un riferimento al Giubileo creando questa figura che simboleggia la Misericordia. Questo è il grande Presepe che riproduce la capanna che richiama la forza di una baita alpina. La capanna è alta circa sei metri è poggiata su una pedana di 60 centimetri, che veramente si intona in maniera egregia nel contesto di Piazza San Pietro.

D. - Non possiamo non abbinare il Presepe a quelle che sono le tradizioni più semplici, in questo caso l’artigianato trentino, le tradizioni popolari più semplici legate alla vita quotidiana ..

R. – Sì, anche perché per quanto riguarda la nostra comunità, l’usanza di allestire la Natività nelle case è una tradizione che risale al fine Settecento - inizio Ottocento. Da generazioni le Natività sono un bene così prezioso che sono citate anche nei lasciti testamentari; sono fatte in legno, quindi da una materia prima  che proviene dai nostri boschi e sono custodite gelosamente e tramandate di generazione in generazione. Oltre al Presepe in Piazza San Pietro, abbiamo allestito una mostra di Presepi artistici nell’atrio dell’aula Paolo VI - sono 20 Presepi - che chiaramente invito a visitare perché sono un’espressione significativa dell’iconografia presepistica della Natività.








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