Le comunità cristiane della provincia di Nord Sumatra saranno sottoposte a misura di sicurezza per garantire l'incolumità durante le festività di fine anno. A comunicarlo, con un comunicato ripreso dal quotidiano The Jakarta Globe, la polizia di Medan, capoluogo della provincia. Mobilitati 1500 poliziotti a cui si affiancheranno, in caso di necessità, squadre anti-sommossa. Precauzioni - riferisce l'agenzia Misna - che sarebbero necessarie per il rischio di attacchi terroristici.
L'influenza del sedicente Stato Istalico tra i fondamentalisti islamici
La memoria degli attentati dinamitardi contro chiese e luoghi di preghiera alla vigilia
di Natale del 2000, con la morte di 18 persone, resta nella memoria collettiva della
minoranza cristiana. Allora la responsabilità venne attribuita al movimento Jemaah
Islamiyah, responsabile anche dei successivi attentati di Bali e a Jakarta. Da allora
l'influenza del Movimento è stata notevolmente ridotta anche con severe azioni repressive,
ma per le autorità è il sedicente Stato Islamico a raccogliere ora le simpatie di
centinaia di indonesiani che ne hanno accolto l'invito a confluire sui luoghi di confitto
mediorientali.
Ad Aceh atti di violenza contro le comunità cristiane
A Nord Sumatra la percentuale di cristiani è tra le più alte in Indonesia, circa il
30%, e i dati del ministero per gli Affari religiosi – riferiti al 2008 - indicano
in 2,6 milioni i protestanti e 450.000 cattolici. Sebbene la provincia sia relativamente
tranquilla quanto a episodi di intolleranza religiosa, quella limitrofa di Aceh, unica
dell'arcipelago in cui sia in vigore la legge coranica, ha visto anche nelle scorse
settimane tensioni per la richiesta dei radicali musulmani, sostenuta con atti di
vandalismo e aggressioni, di demolire luoghi di culto cristiani considerati illegali.
(C.O.)
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