2015-12-16 14:30:00

Accordo tra governo Colombia e Farc: risarcimento a vittime conflitto


Al più tardi “entro il prossimo 23 marzo la fine del conflitto potrà essere segnata”. Con queste parole il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha ribadito la volontà di portare a termine il processo di pace con le Farc, le Forze armate della Colombia, dopo la firma ieri di un ulteriore passo in tale direzione: ai negoziati in corso a Cuba, infatti, il governo di Bogotà e i rappresentanti del movimento guerrigliero hanno raggiunto un accordo sulla spinosa questione della riparazione dovuta alle vittime del conflitto armato, iniziato nel 1964 e costato la vita ad almeno 220 mila persone. Giada Aquilino ha chiesto perché questa intesa venga giudicata come cruciale a Maurizio Stefanini, giornalista free lance che si occupa di questioni relative all’America Latina:

R. – Perché, normalmente, nella maggior parte dei casi in cui ci sono stati accordi per il superamento di guerre civili o di regimi dittatoriali, è sempre andata a finire - soprattutto in America Latina, ma non soltanto - con forme di amnistia, per cui poi chi aveva compiuto crimini anche abbastanza gravi in qualche modo non l’ha pagata; tanto meno sono state risarcite le vittime delle violazioni commesse. Con questa intesa, ci saranno delle formule di punizione e di risarcimento, ognuna secondo il grado di accettazione. Si verrà puniti integralmente se non si ammetterà niente e ci saranno le prove del crimine; se si ammetterà in modo ritardato, ci sarà una pena limitata; e se si ammetterà del tutto, ci saranno delle pene ancora più limitate. E ci saranno dei risarcimenti alle vittime che dovranno essere fatti da chi ha commesso le violazioni. Dopo di ché, poi, se chi è il responsabile di tali crimini non ha risorse per risarcire, a quel punto sarà lo Stato che dovrà subentrare. E tutte le parti dovranno ammettere le loro responsabilità: sia il governo, sia le gravi violazioni compiute dalle Farc. Questa intesa ha dunque precisato ulteriormente il quadro.

D. – Si parla quindi di un risarcimento, di un indennizzo ai sopravvissuti e ai parenti di chi è stato ucciso?

R. – Non si parla sono di uccisioni: si parla di violazioni di tutti i tipi. Anche uno stupro è una violazione, anche le distruzioni, le espropriazioni, la gente che è stata cacciata dalle proprie case o che è stata privata della terra…

D. – Quindi ci sarà una giurisdizione speciale, almeno così ha detto il presidente Santos…

R. – Sì: ci sarà una giurisdizione speciale. I particolari dovranno ancora essere definiti. Dovrà esserci comunque un tipo di magistratura che dovrà avere la fiducia di tutte le parti, probabilmente con una partecipazione internazionale, quindi con un monitoraggio anche per la correttezza del procedimento. E inoltre si sta dicendo che l’anno prossimo dovrà essere convocato un referendum sull’accettazione o non dell’accordo di pace.

D. – Anche perché questo della riparazione alle vittime del conflitto è uno dei capitoli dell’agenda di pace. A che punto sono i colloqui?

R. – Era il più spinoso. Altri punti riguardavano l’ammissione delle Farc come movimento politico, riguardavano la riforma agraria, riguardavano il problema del narcotraffico.

D. – La pace si concluderà davvero entro marzo 2016, come ha detto il presidente Santos?

R. – Adesso l’accordo è con le Farc, però resta ancora l’Esercito di liberazione nazionale, che rimarrebbe comunque in armi. E poi c’è sempre il rischio che vi sia una componente, una parte più o meno importante dei combattenti delle Farc, che non accetti. Quindi è un passo in avanti, ma non definitivo.

Riguardo a quale punto allora è importante l’accordo siglato a Cuba? Risponde Marcello Carmagnani, esperto di questioni latinoamericane della Fondazione Luigi Einaudi e già docente all’Università di Torino. L’intervista è di Giada Aquilino:

R. - Alle persone che sono state spostate. Si sono spostate moltissime persone per effetto tanto della guerriglia quanto della contro guerriglia. Allora stabilire questo principio che le vittime di entrambe queste realtà hanno diritto a delle riparazioni è un fatto evidentemente importante. Segna un passo avanti nel negoziato tra le Farc e il governo colombiano. Cioè: tanto la guerriglia come la contro guerriglia che era di destra, sostenuta dai proprietari fondiari con l’appoggio indiretto del governo, in questi anni hanno provocato uno spostamento notevole di popolazione e nessuna di queste persone ha ricevuto mai un sussidio.

D. - Negli accordi si fa cenno ad una giurisdizione speciale. Il presidente Santos ha precisato che non ci saranno forme di perdono o di amnistia per chi si è macchiato di crimini contro l’umanità. Quindi come si procederà?

R. - Bisognerà fare uno screening sicuramente delle persone. Tra l’altro, esiste già un elenco di coloro che hanno commesso dei crimini contro l’umanità, non sono tantissimi. Mentre stiamo parlando di milioni di persone che sono dovute scappare da regioni che erano o nelle mani dei guerriglieri o nelle mani della contro guerriglia.








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