2015-12-15 08:04:00

Ue: l'Italia prenda le impronte ai migranti anche con la forza


Oltre 460 persone sono state salvate a largo delle coste libiche. Mentre sale la tensione tra Italia ed Europa sulla questione identificazione. La Commissione Ue chiede di raccogliere le impronte anche usando la forza e sollecita ad aprire subito gli hotspot di Pozzallo e Porto Empedocle. Il ministro Alfano replica: ingiusta la procedura di infrazione. Servizio di Francesca Sabatinelli:

L’Italia deve accelerare nell’identificazione dei migranti, anche arrivando ad usare la forza per prendere le impronte. Obiettivo arrivare al 100% delle registrazioni, già raggiunto secondo il ministro dell’interno italiano Alfano. La bozza di Bruxelles non è morbida verso l’Italia, alla quale viene chiesto di agire rapidamente per l’apertura degli hotspot, perché ad oggi, si legge, dei sei previsti è attivo solo quello di Lampedusa, la commissione si aspetta quindi che a giorni vengano aperti anche a Pozzallo e Porto Empedocle ed entro i primi mesi del 2016, anche i successivi per assicurare, si spiega, “pieno uso della capacità di detenzione, così come un rapido trasferimento dei migranti ai punti di accoglienza di seconda linea o ai centri di detenzione”. Nessuna tensione con l’Italia, ma collaborazione attiva, spiega il commissario europeo Avramopoulos, bene alla bozza Ue, ribatte Alfano, ma la linea italiana è hotspot, delocation e rimpatri insieme. La procedura di infrazione Ue all’Italia, precisa poi, è ingiusta. Interviene il presidente Mattarella: “Chiudere le porte di fronte a queste masse di esseri umani che fuggono da guerre fame e oppressone equivale a cancellare conquiste sociali e civili faticosamente raggiunte”. Continuano intanto gli arrivi: 460 i migranti salvati ieri a largo della Libia in un’operazione guidata dalla Guardia costiera e condotta da Medici Senza Frontiere e da un mezzo della missione Eunavoformed.

 








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