2015-12-15 14:49:00

Ossigeno da Parigi


Al termine di quasi due settimane d'incontri, dibattiti e negoziati, i delegati presenti alla COP 21 di Parigi sono giunti all'adozione di un accordo comune che è ben più di un compromesso di facciata. Per la prima volta, tutti i 195 paesi partecipanti hanno sottoscritto un documento comune che, nonostante gli inevitabili punti di debolezza, è stato definito dal padrone di casa, il ministro degli esteri francese Laurent Fabius 'giusto, sostenibile, dinamico, equilibrato e legalmente vincolante'.

Ma come si sono svolte le giornate - e le nottate di sessioni aggiuntive - di Parigi? E in che misura hanno contribuito la società civile e la comunità scientifica? E quali le sfide future di attuazione, anche alla luce della recente adozione da parte dell'ONU dell'Agenda 2020-2030, contenente i nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile? E come può, ognuno di noi, portare il proprio contributo alla definizione di un percorso sempre più attento alle reali necessità dell'ambiente ferito da decenni di noncuranza e di corsa agli sprechi?

Ne parla ai nostri microfoni Lucilla Spini, direttrice dei programmi scientifici dell'ICSU, il Consiglio Internazionale per la Scienza, con sede a Parigi, la cui missione principale è proprio quella di coordinare la comunità scientifica globale nello sforzo di massimizzare lo sforzo per un futuro migliore, a protezione dell'ambiente e del mondo in cui viviamo.








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